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Scritto Mercoledì 15 gennaio 2020 alle 07:50

Malgrate: la questione degli alberi da tagliare approda in consiglio, 'Più' interroga

Prosegue senza sosta la battaglia per salvare i dodici pini dall'abbattimento per il completamento del sesto e ultimo lotto previsto nel progetto di riqualificazione del lungolago di Malgrate. Gli alberi saranno sostituiti da dei platani, come annunciato nei giorni scorsi dal primo cittadino Flavio Polano, seppur contro il parere di numerosi cittadini e delle associazioni ambientaliste. A farsi portavoce della causa, questa volta, il gruppo consiliare d'opposizione "Malgrate Più", rappresentato da Roberto Mulargia e Ivan Memè, che ha depositato in data 14 gennaio un'interrogazione in merito all'intervento e - nello specifico - al suo costo.
"Siamo venuti a conoscenza della volontà della Giunta di eliminare e abbattere i dodici pini in corso Italia, prospicenti al lungolago - si legge nel testo protocollato - Tali pini, oltre ad avere un'importanza considerevole per la flora e la fauna della parte di lago in questione, risultano essere l'immagine scenico dell'ingresso a Malgrate e godono di ottima salute. Potrebbero dunque essere mantenuti sul lungolago senza inficiare il progetto di riqualificazione dello stesso".
I consiglieri dichiarano inoltre di aver ricevuto numerose segnalazioni di cittadini contrari all'abbattimento.
"La decisione risulta essere stata presa autonomamente dalla Giunta, senza consultazione di un esperto; non risulta essere agli atti un parere tecnico-scientifico sull'abbattimento dei suddetti pini. I platani, inoltre, snaturerebbero l'ingresso di Malgrate, creando problematiche stradali peggiori (vedasi Lecco) e giocando un ruolo deficitario per la flora e la fauna del sito".
Quanto richiesto nell'interrogazione, dunque, è: "se vi sia agli atti un parere motivato che giustifichi l'abbattimento dei dodici pini; nel caso in cui quest'ultimo non vi fosse, in base a quale motivazioni e su quali presupposti la Giunta ha preso tali decisioni; il costo e le modalità di scelta dell'affidatario dell'operazione; la trattazione orale entro i termini previsti dal regolamento comunale".
L'interrogazione sarà discussa, con tutta probabilità, nel corso della prossima seduta consiliare. Nel frattempo, i cittadini hanno avviato una raccolta firme per fermare il progetto; anche l'agronomo Giorgio Buizza è intervenuto per tutelare le piante, come già fatto per l'olmo lecchese di via Sassi e in altri casi.
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M.C.
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