La cartografia come punto di partenza per una nuova pianificazione, come fotografia delle scelte prese in passato e base per quelle del futuro: è questo il tema della mostra allestita dall'
Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Lecco nell’ambito delle iniziative per il suo 25° anniversario di fondazione, inaugurata nella serata di ieri, martedì 18 febbraio, al termine di una tavola rotonda sullo stesso argomento promossa nella sede dell’ESPE in via Grandi.

I relatori della tavola rotonda
La mostra consiste in un percorso di analisi della trasformazione di Lecco e delle zone circostanti dal ‘700 ad oggi attraverso la
cartografia, “che risponde ai bisogni di raffigurare il territorio per orientarsi, misurarlo per conoscerlo e utilizzarlo”. Come spiegato nella presentazione dell’esposizione – che raccoglie materiali conservati principalmente nell’Archivio di Stato e in Provincia – “la cartografia si è evoluta nel tempo, dapprima raffinando le tecniche, successivamente trasformandosi in uno strumento interattivo di analisi del territorio, per proteggerlo e salvaguardarlo”.


“La cartografia pone domande e genera risposte, pertanto l’idea di questa mostra è quella di offrire un punto di partenza per interrogarsi sulle reali esigenze della città e prendere decisioni adeguate” ha spiegato l’architetto
Alberto Marchi dell’OAPCC, tra i curatori. “Un tema cruciale sul quale riflettere, per esempio, è il bisogno di mobilità, che oggi richiede nuove risposte: il percorso che proponiamo, quindi, evidenzia proprio l’aspetto fondamentale della cartografia, su cui si traccia la “rotta” e prendono corpo le scelte del futuro”.


La prima parte della mostra, visitabile nella sede ANCE nella stessa via Grandi, raccoglie alcune cartografie relative al Catasto Teresiano del 1722 e a quello del 1898, due esempi di censimento della proprietà fondiaria; la seconda parla della funzione assolta dalla cartografia di poter conoscere il territorio, emersa soprattutto a seguito dell’Unità d’Italia e ancora in seguito nel dopoguerra, non più in questo caso a scopi militari, ma civili e conoscitivi.



La terza e ultima sezione racconta l’evoluzione più recente, con la cartografia e le ortofoto digitali che costituiscono lo sfondo dei software utilizzati per l’analisi computerizzata del territorio ai fini della sua pianificazione e della sua difesa da dissesti idrogeologici e dal consumo del suolo: sono quindi stati creati allo scopo Data Base Topografici (DBT) e Modelli Digitali del Terreno 3D (DMT) che convergono nei WebGIS, software online da cui chiunque può interrogare la cartografia e ricevere informazioni in modo semplice e immediato; a disposizione in un computer presso la mostra, questi ultimi saranno illustrati nelle loro funzionalità mercoledì 19, venerdì 21 e lunedì 24 grazie all’intervento di alcuni professionisti nella sede dell’ANCE.



La pianificazione futura della città di Lecco e del territorio, insomma, potrebbe partire proprio da alcuni dei tanti spunti proficuamente offerti dall’esposizione a cura dell’OAPCC, in una riflessione sulla “pluralità della bellezza e l’architettura come valore sociale di rinnovamento” entrata nel vivo durante la tavola rotonda: aperta dai saluti dell’assessore
Corrado Valsecchi e moderata dagli architetti
Alberto Marchi ed Elio Mauri dell’Ordine di Lecco, ha visto gli interventi di
Stefano Pruneri (archeologo),
Andrea Di Franco (docente al Politecnico di Milano),
Paolo Bozzuto (professore e ricercatore presso lo stesso ateneo) e
Giorgio Meroni (ingegnere ed esperto di cartografia digitale e SIT).