Durerà per tutta la giornata di oggi lo sciopero indetto alla Fontana Group di Calolziocorte, nota azienda metalmeccanica nel campo dell'automotive che conta circa 500 lavoratori. A provocare la reazione dei sindacati la decisione della dirigenza di non sospendere o quantomeno frenare la produzione. ''Abbiamo incontrato i vertici aziendali giovedì 12 marzo, chiedendo perlomeno un rallentamento'' ha chiarito Eliana Dell’Acqua della Fim Cisl di Lecco. ''Dai reparti, oltretutto, continuavano ad arrivarci segnalazioni che non corrispondevano con quando la proprietà diceva di aver messo in pratica. Giovedì, oltre a ricevere una risposta negativa alle nostre richieste, ci è stato proposto di sottoscrivere un comunicato congiunto in cui avremmo dovuto sostenere che all’interno dei quattro siti produttivi stava procedendo tutto nella norma e che la produzione non si poteva fermare. Abbiamo allora chiesto di poter verificare il documento di valutazione dei rischi, dato che la dirigenza sosteneva di averlo modificato. Ma in ogni caso, quello che viene scritto non ci risulta essere ciò che viene messo in pratica. Basti pensare che questa mattina, come mi hanno riferito, la signora delle pulizie non si è nemmeno presentata e i bagni li ha dovuti pulire all’ultimo una persona preposta a farlo in questi casi. Insomma, delle pratiche di sanificazione sottoscritte nel protocollo del 14 marzo tra sindacati e governo, qui non vi è traccia''. In contestazione l'atteggiamento dell'azienda considerato troppo rigido: "non si è sentita neppure di sospendere i sabati di straordinario programmati prima che si sviluppasse l'emergenza del Covid-19. Nell’incontro del 12 – ha proseguito Dell’Acqua - ci era stato comunicato che in caso di stop alle attività produttive imposto dal governo la società avrebbe potuto contare su un mese di produzione in polmone, asserendo che il maggior ostacolo alla riduzione o sospensione del lavoro era la Ferrari, che invece per due settimane chiuderà gli stabilimenti per fare opere di sanificazione. Detto ciò, pensiamo che rallentare la produzione fosse possibile e doveroso dato che Calolziocorte è uno dei comuni più colpiti della provincia dal coronavirus''.

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