Sarà la chiesina di San Rocco, a pochi passi dal lago, l'ultima "casa terrena" dei defunti olginatesi in questo delicato periodo caratterizzato dall'emergenza Coronavirus. Lo storico edificio, risalente alla metà del Settecento, aprirà infatti le proprie porte per accogliere i feretri in attesa della cremazione e della successiva sepoltura, come concesso dal parroco don Matteo Gignoli per evitare di doverli "depositare" nei freddi magazzini dei forni.
La chiesina di San Rocco
"Già in passato abbiamo dato la possibilità ad alcune famiglie di appoggiarsi alla chiesina per comporre la camera ardente dei propri cari defunti, in caso di necessità, nel breve lasso di tempo tra la morte e la celebrazione delle esequie" ha commentato il sacerdote. "Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una richiesta a tal proposito da un'impresa di pompe funebri e - anche in accordo con il sindaco di Olginate - abbiamo accettato volentieri di mettere a disposizione San Rocco per le eventuali bare in attesa della cremazione: la chiesina naturalmente resterà chiusa, ma crediamo che questa soluzione possa essere un piccolo conforto per le famiglie che, in questo periodo difficile, non possono nemmeno avere la consolazione di un funerale per il proprio caro defunto".
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