"C'è un filo che collega tutte le cose: noi alla nostra casa, la casa alle altre case. Il filo lega tutte le persone. Il filo è bello, lo guardo e, anche se trasparente, riesco sempre a vederlo''.
E' con questa metafora che si apre il video di ringraziamento realizzato dalla Parrocchia dei Santi Vito e Modesto di Civate per le ventitré mamme del paese che si sono riconvertite in sartine per realizzare quasi 5.000 mascherine di stoffa per i propri concittadini grandi e piccini.
"In questo momento triste in cui le foglie cadute sono state davvero tante, sarebbe bello dare vita a qualcosa di buono, piantare un seme che fiorisca trasmettendo speranza e solidarietà - hanno raccontato le mamme all'interno del video - Si è così pensato di donare ai piccoli germogli del nostro paese, coloro che oggi sono bambini ma saranno i fiori di domani, le mascherine per affrontare con un pizzico di allegria il ritorno fuori di casa quando sarà possibile".
Un grazie, quello che i cittadini civatesi hanno voluto dire alle mamme-sarte, condiviso anche dal parroco
don Gianni De Micheli: "E' un'avventura bellissima quella che in queste settimane ha unito la nostra comunità, partendo da una piccola idea e da oggetti del quotidiano - stoffa, elastici, ago e filo, una macchina da cucire - che sono serviti per fare del bene alla collettività - ha commentato don Gianni - In questa fase 2 abbiamo garantito una mascherina a ogni persona del paese, perché questo momento possa far emergere tutto il bello del ricostruire. Il nostro è un grazie forte, detto tutti insieme, affinché si possa pensare al prendersi cura degli altri. A volte basta un piccolo segno".
Anche il
sindaco Angelo Isella ha voluto prendere parte al filmato: "Il bello di essere comunità sta nella condivisione non solo dei momenti belli. Questa iniziativa mi ha reso ancora più orgoglioso di essere parte di questa comunità e sindaco di Civate. Un Pensiero pieno di gratitudine e commozione per queste mamme e per la Protezione Civile e i volontari che stanno distribuendo le mascherine".
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