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Scritto Mercoledì 06 maggio 2020 alle 15:39

Civate: covid mette in difficoltà la scuola dell'infanzia che chiede aiuto concreto 'virtualmente'

"La situazione per noi – così come per le altre scuole materne e non solo – è critica: siamo chiusi ormai dal 24 febbraio, la insegnanti e i nostri dipendenti sono in cassa integrazione e, quasi sicuramente, fino a settembre non riapriremo, salve diverse disposizioni dal Governo".
Giovanni Dell’Oro, Presidente della Scuola dell’Infanzia e del Centro Prima Infanzia "Emilio Nava" di Civate, racconta le difficoltà degli asili ai tempi del Coronavirus, promuovendo il tesseramento di nuovi soci online. "Sono alla guida dell’ente morale da soli sette mesi e certo non immaginavo che mi sarei mai trovato ad affrontare una situazione emergenziale simile, con una chiusura totale e i bambini tutti a casa, senza la possibilità di trovarsi e giocare tra loro", ha commentato.
"Ciò che abbiamo pensato di fare è stato richiedere l’aiuto di nonni e genitori attraverso un apposito video per promuovere la campagna soci e il 5 per mille: è l’unica cosa fattibile al momento e abbiamo davvero bisogno di un aiuto concreto".

VIDEO


Circa novanta i piccoli dai 2 ai 6 anni che frequentano la materna e il Centro Prima Infanzia e con i quali, proprio a causa dell’età, non è naturalmente possibile intrattenere rapporti di didattica a distanza. Così le maestre hanno pensato di tenere compagnia ai loro piccoli alunni con giochi, video, letture e lavoretti quotidiani, che vengono recapitati direttamente tramite WhatsApp sugli smartphone dei genitori. "E’ un modo per mantenere uno pseudo-contatto con i bimbi, tenendoli impegnati e distraendoli dal difficile momento. Anche alle insegnanti e alla coordinatrice fa naturalmente piacere riabbracciare virtualmente gli alunni – ci spiega Dell’Oro – Purtroppo tutti ci rendiamo conto che non è come essere fisicamente all’asilo, dove i piccoli possono stare insieme e condividere momenti ed esperienze".
Un problema, quello della chiusura degli asili, che riguarda ovviamente anche i genitori, che non hanno la possibilità di affidare i figli alle maestre nonostante il rientro al lavoro. "Purtroppo non dipende da noi. Molte mamme e molti papà si sono fatti sentire. Non avendo l’aiuto stabile dei nonni, anche per loro la situazione è complessa e non possiamo neppure fare programmi: non sappiamo cosa accadrà, ma speriamo di farci trovare pronti".
Nel frattempo, dunque, la Scuola dell’Infanzia e il Centro Prima Infanzia chiedono un aiuto: "Per la prima volta non con una stretta di mano, un sorriso, un abbraccio per dirvi grazie. Forse proprio per questo è ancora più importante".
M.C.
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