Sentendosi poco rispettati e messi in discussione, i lavoratori del Caleotto incrociano le braccia. E’ scattato quest’oggi, giovedì 21 maggio, lo sciopero indetto dai sindacati UILM del Lario e FIM Cisl di Lecco a tutela della forza lavoro della storica azienda di laminati lecchese, che conta circa un’ottantina di operai. Raggiunto – spiegano i rappresentanti sindacali - il 90% di adesione con la fine del turno anticipata di quattro ore per protesta.

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''L’ottima partecipazione all’iniziativa è la conferma che quelle della RSU di Cisl e Uil sono valide ragioni'' il commento Igor Gianoncelli, sindacalista UILM. ''Ciò che lamentiamo è che con per l’azienda le relazioni sindacali vanno ad intermittenza. Facciamo fatica a prendere parte alle scelte intraprese, anche le volte in cui si tratta di decisioni anche condivisibili, non arrivano alla fine di un confronto. Ci sono poi atteggiamenti irrispettosi e irriguardosi di alcuni che chiamo 'capetti' a cui chiediamo da tempo di cambiare atteggiamento''.

L’emergenza coronavirus ha inoltre costretto l’azienda, aggiunge Gianoncelli, a rimandare un’azione di licenziamento collettivo su base volontaria pensata per fronteggiare il rendimento poco eccellente dei primi mesi dell’anno. ''Nelle settimane precedenti all’arrivo del Covid si era manifestato qualche segno di difficoltà e da subito abbiamo chiesto all’azienda di utilizzare il contratto di solidarietà, unico strumento in grado di salvaguardare tutti i livelli occupazionali'' ha spiegato il sindacalista della UILM.
''Ora la crisi e le incertezze non possono che essere aumentate, ma siamo sempre convinti che in una situazione simile non si possano scaricare i problemi sui lavoratori, che non sono dei rami secchi. Vogliamo ragionamenti condivisi e che vengano mantenuti intatti tutti i livelli occupazionali e le retribuzioni''.
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