"Non sono solo nomi, ma persone, volti, famiglie in lutto. Le loro storie sono l’autobiografia di un popolo. Ricordarle, un modo per tornare a vivere". Così il giornalista Aldo Cazzullo introduce lo speciale di oggi, lunedì 8 giugno, del Corriere della Sera in ricordo delle tante vittime italiane del Coronavirus, alle quali la testata nazionale ha voluto dedicare un omaggio sulle proprie colonne, descrivendo in poche parole, cariche di significato, le loro storie, "l’autobiografia di un popolo". Non è soltanto un’occasione di memoria, comunque, ma anche un modo per riflettere su ciò che è stato, su quei giorni in cui "i morti erano anche mille" e si faticava persino a contarli, per ricordare che "nessuna vita è mai banale" e merita un "risarcimento".

Nel triste elenco stilato dal Corriere non mancano le vittime lecchesi, o almeno una loro rappresentanza. Si parte con la
dottoressa Anna Maria Focarete, 70 anni, medico di base a Olginate che, pur essendo ormai prossima alla pensione, ha seguito fino all’ultimo i suoi pazienti, finché quel maledetto virus non si è preso anche lei, in prima linea nel suo studio per più di metà della sua vita, strappandola al marito e ai figli a fine marzo.
C’è poi
don Adriano Locatelli, 71 anni, collaboratore pastorale del parroco don Angelo Riva a Carenno, che dopo la sua scomparsa (seguita a quella del padre) ha invitato i suoi fedeli alla massima cautela, evitando di affollare le chiese subito dopo la riapertura per scongiurare per quanto possibile ulteriori contagi.
E ancora, i coniugi ballabiesi Maurilio e Luisa Locatelli, 94 anni lui e 83 lei, venuti a mancare a pochi giorni di distanza l’uno dall’altra dopo un amore durato una vita intera: l’anziano uomo si è spento in ospedale senza sapere che la moglie non c’era più, così grave da non poter essere nemmeno ricoverata.
Infine, ecco
Sergio Perego, decano dei cronisti lecchesi, collaboratore storico anche del nostro giornale, uomo di grande cultura, appassionato di libri, di arte e di musica: è mancato domenica 24 maggio in ospedale, dopo oltre due mesi di strenua lotta contro quel virus che infine era riuscito a vincere, venendo però sconfitto da altre complicanze.
A loro e a tutte le altre vittime del "nemico invisibile" il tributo del Corriere della Sera e dell'Italia intera, un omaggio "per ricordare e darsi forza". Per visualizzarlo
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