• Sei il visitatore n° 205.838.831
Vai a:
Il primo network di informazione online della provincia di Lecco
link utili
cartoline
Scritto Giovedì 11 giugno 2020 alle 19:05

Sanità: flah mob dei sindacati per servizi pubblici territoriali. Nel privato rinnovato il CCNL

Implementare i servizi pubblici territoriali, mantenendo fede a quanto prevedeva la legge regionale numero 23 del 2015 in materia di rafforzamento dei Presst e dei Pot, investendo – più in generale – su tutta la sanità pubblica per non lasciare mai più soli gli ospedali come accaduto nel corso della pandemia da coronavirus.
I sindacati delle categorie Funzione pubblica e Pensionati hanno protestato nella mattinata di giovedì 11 giugno con un flash mob all’insegna del distanziamento sociale svoltosi all’ingresso della sede di ATS Brianza. Da Monza, dove si è svolta la manifestazione, le organizzazioni sindacali hanno chiesto per tutto il territorio interventi decisi di rafforzamento della rete periferica sanitaria e dunque anche per i Presst previsti nel lecchese (tra cui quelli di Olgiate, di Casatenovo e della Valsassina).

L’azione proseguirà anche nelle date del 16, 19 e 23 giugno davanti alla sede della Regione.
''Crediamo sia importante implementare i servizi pubblici territoriali'' ha commentato Tania Goldonetto, segretario generale di FP Cgil di Monza. ''E’ sotto gli occhi di tutti che il sistema dei Presst e dei Pot non si è ancora mai del tutto concretizzato, nonostante le promesse. La pandemia non ha fatto altro che evidenziare questa carenza. Le strutture ospedaliere si sono dovute trasformare in terapie intensive totali rinunciando alle attività ambulatoriali, che ora presentano tempi di attesa ancora più lunghi di quanto già non lo fossero prima del coronavirus''.
Per i sindacati, come spiegato in un comunicato diffuso contestualmente all’annuncio dei tre appuntamenti che si terranno di fronte a Palazzo Lombardia, serve al più presto un patto per la sanità pubblica.
''Cgil, Cisl e Uil Lombardia, con le Federazioni che rappresentano i pensionati e tutti i lavoratori che a diverso titolo operano nel sistema sanitario e sociosanitario, ritengono che per riavvicinare il Servizio sanitario regionale al bisogno di salute dei cittadini sia necessario un confronto serio e un nuovo 'Patto per la salute', che rilanci la sanità pubblica e la medicina del territorio''.
La mobilitazione unitaria delle principali sigle sindacali, che rivendicano maggiori investimenti nella sanità pubblica, arriva tra l’altro all’indomani di una giornata ''storica'' per quanto riguarda i lavoratori della sanità privata. Dopo 14 anni, infatti, ieri pomeriggio Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno firmato la pre-intesa per il rinnovo del loro contratto.
''Una giornata storica per il nostro sindacato - dichiara Mauro Ongaro segretario generale della Cisl Fp Lombardia -  perché dopo anni di lotte e di duro confronto abbiamo posto fine ad una ingiustizia che non trovava ragione nei confronti dei professionisti della sanità privata''.
L’ipotesi di CCNL sottoscritto con le parti datoriali Aiop e Aris prevede risposte economiche e normative importanti, che interessano circa 40.000 dipendenti che operano nella sanità privata in Lombardia.
''Donne e uomini che si sono distinti, al pari dei colleghi del settore pubblico, nella gestione dell’emergenza Covid-19 nella nostra regione – sottolinea Ongaro -. Un contratto che si caratterizza per i contenuti innovativi e che equipara le retribuzioni dei dipendenti della sanità privata a quella dei colleghi della sanità pubblica. La Cisl ha infatti da sempre sostenuto che ad uguale lavoro debbano corrispondere gli stessi diritti e lo stesso salario''.
Milano, 11.6.2020. L’emergenza sanitaria di questi ultimi mesi ha messo in luce tutte le carenze della sanità lombarda e l’esigenza di più sanità pubblica, di più medicina del territorio e di maggiore tutela per i lavoratori del sistema sanitario e sociosanitario.
La gestione istituzionale è stata per molti aspetti cruciali manchevole, sbagliata e tardiva.
Se il sistema ha retto lo si deve solo all’impegno e alla dedizione di tutti i lavoratori del settore.
Regione Lombardia ha dovuto arrendersi all'evidenza e mettere in agenda una ineludibile verifica della legge regionale 23 del 2015, alla luce non solo delle evidenti inadempienze attuative e della sperimentata inefficienza e inefficacia di taluni aspetti di organizzazione del sistema, ma anche di una percezione, mai così diffusa nel discorso pubblico prima di questa crisi, della importanza della medicina di territorio, della riorganizzazione e innovazione dei servizi di cura, dei modelli assistenziali e della rete sociosanitaria.
Cgil, Cisl e Uil Lombardia, con le Federazioni che rappresentano i pensionati e tutti i lavoratori che a diverso titolo operano nel sistema sanitario e sociosanitario, ritengono che per riavvicinare il Servizio sanitario regionale al bisogno di salute dei cittadini sia necessario un confronto serio e un nuovo “Patto per la salute”, che rilanci la sanità pubblica e la medicina del territorio.
Al via quindi una mobilitazione regionale articolata su tre giornate.
Assumendo fino in fondo le doverose limitazioni precauzionali di rispetto del distanziamento e di non assembramento delle persone, si svolgeranno tre presidi, ognuno dei quali su un tema specifico,  sotto Palazzo Lombardia, nelle seguenti date:
Martedì 16 giugno ore 9.30 – 12.00
“Le Rsa non sono ospedali. Testimoni di una strage: 6000 vittime tra gli anziani”
Venerdì 19 giugno ore 9.30 – 12.00
“Obiettivi primari: sorveglianza epidemiologica, medicina di territorio e continuità
assistenziale. Ripartiamo dai Distretti”
Martedì 23 giugno ore 9.30 – 12.00
“Ripensare l’ospedale per il futuro della sanità lombarda”
I presidi saranno l'occasione per denunciare ciò che non ha funzionato, rilanciare le nostre proposte e dare voce a chi ha vissuto la drammaticità dell'emergenza sanitaria.
Al termine del percorso, le proposte di Cgil, Cisl e Uil Lombardia e delle Federazioni che rappresentano i pensionati e tutti i lavoratori del settore sanitario e sociosanitario, diventeranno il  Manifesto del sindacato lombardo “Più sanità pubblica, più medicina di territorio, tutelando il lavoro nel sistema sanitario e sociosanitario”, sul quale chiederanno l’apertura di un tavolo permanente di confronto con la Presidenza di Regione Lombardia, e che verrà indirizzato anche  al Consiglio regionale e alle Autorità sanitarie.
Milano, 11.6.2020. Dopo 14 anni, finalmente ieri pomeriggio Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno firmato la pre-intesa per il rinnovo del contratto Sanità Privata.
“Una giornata storica per il nostro sindacato - dichiara Mauro Ongaro segretario generale della Cisl Fp Lombardia -  perché dopo anni di lotte e di duro confronto abbiamo posto fine ad una ingiustizia che non trovava ragione nei confronti dei professionisti della sanità privata”.
L’ipotesi di CCNL sottoscritto con le parti datoriali Aiop e Aris prevede risposte economiche e normative importanti, che interessano circa 40.000 dipendenti che operano nella sanità privata in Lombardia.
“Donne e uomini che si sono distinti, al pari dei colleghi del settore pubblico, nella gestione dell’emergenza Covid-19 nella nostra regione – sottolinea Ongaro -. Un contratto che si caratterizza per i contenuti innovativi e che equipara le retribuzioni dei dipendenti della sanità privata a quella dei colleghi della sanità pubblica. La Cisl ha infatti da sempre sostenuto che ad uguale lavoro debbano corrispondere gli stessi diritti e lo stesso salario”.
Ora partono le assemblee nei posti di lavoro per approvare l’ipotesi di rinnovo del Contratto che per la parte economica prevede aumenti mensili medi per 154€ a partire dalla mensilità di luglio e una tantum di 1000€ erogata in due tranche. L’intesa ridefinisce inoltre il sistema di classificazione e delle progressioni orizzontali e ampliati i diritti e le tutele in materia di permessi retribuiti e non retribuiti, ferie, malattia, maternità e il diritto alla formazione.
A.S.
© www.leccoonline.com - Il primo network di informazione online della provincia di Lecco