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Scritto Domenica 28 giugno 2020 alle 14:20

Calolzio: presa d'assalto la navetta per Erve. C'è chi invoca il 'raddoppio' e l'estensione dell'orario

Il servizio funziona. Almeno per chi riesce a utilizzarlo. Anche oggi è stato "boom" di turisti a Erve, dove le pozze sul torrente Gallavesa sono ormai diventate un'attrazione nota su tutto il territorio regionale, una meta più che appetibile per sfuggire al caldo, godersi una bella giornata all'aria aperta o avventurarsi sui sentieri, verso la Capanna Monza. E anche oggi, come già domenica scorsa, la navetta istituita dai Comuni di Erve e Calolzio, insieme alla Pro Erve, per scongiurare il problema dei parcheggi selvaggi nel paesino ai piedi del Resegone e nella frazione di Rossino non è stata sufficiente per tutte le persone che si sono radunate nella vecchia piazza del mercato con la speranza di raggiungere il prima possibile il luogo prescelto per la loro gita domenicale fuori porta.

Foto scattate questa mattina alla partenza da Calolzio

Già prima delle 9.00 erano almeno una settantina quelle in attesa della prima corsa, prevista alle 9.30. Senza sapere che il pullmino, anche a causa delle norme contro il Coronavirus, non avrebbe potuto caricarne più di 28. E la possibilità di affrontare i tornanti in auto era già svanita da tempo, con la strada chiusa da Polizia Locale e Protezione Civile all'altezza di piazza Vittorio Veneto una volta ricevuta la comunicazione dell'esaurimento degli stalli ervesi, circa 330, con ulteriori posti di blocco a Rossino sorvegliati dalle stesse "giubbe gialle" e dai volontari dell'Associazione Nazionale Carabinieri. In zona per verificare la situazione, nel corso della mattinata, anche il sindaco di Calolzio Marco Ghezzi.

Parte delle persone in coda per la prima corsa

"Siamo stati rimandati subito indietro" ci hanno confermato i primi visitatori, quasi tutti provenienti dalla Brianza, dal milanese e dal comasco, nella maggior parte dei casi alla loro "prima volta" a Erve. "Noi invece siamo arrivati direttamente in treno, avendo saputo della navetta" hanno aggiunto alcuni ragazzi monzesi, subito in coda per assicurarsi la prima corsa (pagando il biglietto di due euro).

Compresa la situazione, infatti, i presenti in piazza non hanno esitato a formare una fila - almeno approssimativa - nel tentativo di rispettare l'ordine di arrivo ed evitare discussioni. Peccato che, come anticipato, sul primo mezzo siano riusciti a salire soltanto in 28, con grande disappunto delle persone rimaste "a terra". "Dai, andiamo a piedi!" hanno deciso i più allenati (e coraggiosi, visto il sole cocente), mentre altri turisti si sono rassegnati all'idea di aspettare la seconda corsa, in programma alle 10.20 (giusto il tempo per l'autista di arrivare a destinazione e tornare in centro Calolzio).

"Essendo anche a pagamento, ci saremmo aspettati un servizio migliore, almeno con due mezzi" hanno commentato i "forestieri" più delusi, alcuni dei quali hanno optato per tornare in auto e dirigersi verso altre mete, nonostante "il viaggio di oltre un'ora da Milano". Altri ancora, in comitiva, hanno tentato di convincere un'ultima volta gli agenti di Polizia Locale "al varco", sperando di poter raggiungere Erve almeno con una parte del gruppo o con i bambini più piccoli. Niente da fare, pochi minuti dopo erano di nuovo in piazza.

"Domenica 14 giugno il tempo non era bellissimo, quindi non c'è stato questo movimento: la settimana scorsa, invece, è stato il delirio, come oggi" ci ha spiegato l'autista della navetta, sottolineando - soprattutto ai passeggeri - come le nuove regole contro la diffusione del Coronavirus tolgano di fatto una decina di posti sul pullmino, tra quelli in piedi e quelli a sedere da lasciare vuoti nel caso in cui non sia possibile rispettare le distanze tra persone facenti parte di famiglie o gruppi di amici differenti. "Io purtroppo non posso fare diversamente, se queste norme fossero allentate sarebbe tutto più facile... Attivare un'altra navetta probabilmente sarebbe troppo dispendioso, soprattutto se poi capitasse una domenica di pioggia".

Le persone in attesa della terza corsa, poco prima delle 11.00

"Speriamo di non avere problemi almeno al ritorno" hanno commentato - finalmente a bordo - alcuni turisti, rasserenati dalla vista dello splendido paesaggio alle porte di Erve, con gli speroni di roccia a sovrastare la navetta, così come i tanti ciclisti e pedoni in transito. "Bellissimo anche questo ponticello!" hanno esclamato, poi, una volta varcata la "soglia" del borgo, illuminato dal sole e dai colori sgargianti di questa domenica estiva. "Se posso aggiungere un'altra nota, forse sarebbe utile avere qualche ulteriore corsa serale (l'ultima è alle 18.25, ndr.), per chi vuole restare "in quota" un po' di più" ci hanno detto, ancora, due visitatori milanesi, ormai pronti - dopo un'attesa più lunga del previsto - a godersi la loro giornata nella splendida e accogliente cornice di Erve. "Torneremo, ma l'accesso al paese dev'essere più agevole" hanno concluso, esprimendo così il pensiero di pressoché tutti i passeggeri.
B.P.
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