
Il Tribunale di Lecco
E' l'anello di mezzo di una concatenazione. Ed è l'unico che, all'esito di un processo strascinatosi per quasi tre anni, ha rimediato poi una condanna. Il collegio giudicante del tribunale di Lecco – presidente
Enrico Manzi – nel pomeriggio di oggi ha irrogato una pena pari ad un anno al valmadrerese
Giovanni Micosi, a processo per bancarotta fraudolenta (documentale) insieme al conoscente
Vincenzo Marrone e all'imprenditore di fuori Regione
Pierpaolo Lippi. Proprio quest'ultimo nel 2010 - stando all'impianto accusatorio costruito dal sostituto procuratore
Nicola Preteroti, con il fascicolo poi lasciato in eredità dopo il suo trasferimento a Bergamo, al collega
Andrea Figoni - avrebbe ceduto le proprie quote sociale e il ruolo di amministratore della
Blu 101 srl, società attiva nel settore della produzione e commercializzazione di calzature, avviata nel 2004 a
Porto Sant'Elpidio a mare (Fermo), al Micosi con la sede dell'impresa – già decotta secondo il curatore fallimentare – trasferita così a Lecco, in un garage di via Montelungo, traversa tra viale Redipuglia e via Alfonso Lamarmora, ad una manciata di passi di distanza dal Palazzo di Giustizia di Corso Promessi Sposi. Nel 2013 la dichiarazione di fallimento, su istanza di due ex lavoratori, non prima di altri due “sospetti” passaggi di consegna, con la titolarità della Blu 101 passata a Vincenzo Marrone (dettosi all'oscuro di ciò, puntualizzando in Aula di aver fornito la propria carta di identità al valmadrerese solo perchè in cerca di un aiuto per trovare un lavoro) ed infine, dopo un paio di mesi, all'anziano Francesco Gualtieri, classe 1934, ospite di una casa di riposo del crotonese, poi venuto a mancare e risultato intestatario di altre società in cattive acque, come lo stesso Micosi che – secondo i racconti resi in Aula dal curatore fallimentare e dal maresciallo della Guardia di Finanza di Lecco Lorenzo Biffi, escussi nel lontano settembre 2017 – avendo problemi economici, si sarebbe a più riprese prestato per ritirare quote di realtà prossime alla deriva. Un “giochetto” che quest'oggi gli è costato la condanna, in relazione al crac della Blu 101, a un anno.
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