
Francesca Seghezzi, segretaria
provinciale CGIL Lecco
Le risorse sono già stanziate, e sono i 250 milioni di euro erogati in prima battuta dal FSBA (Fondo Solidarietà Bilaterale Alternativo dell'Artigianato) e i 765 milioni di euro aggiunti dal Governo, eppure i pagamenti non arrivano.
Oltre 138mila artigiani lombardi (per i quali s'intende il senso più ampio del termine e abbraccia sia i lavoratori delle industrie artigiane che parrucchieri o estetiste, per fare un esempio) ancora non hanno potuto incassare gli ammortizzatori sociali che spettano loro per legge relativamente ai mesi di aprile, maggio e giugno.
Di questi, come spiegato da Francesca Seghezzi, segretaria provinciale della CGIL di Lecco, almeno 6mila sono lecchesi. ''Solo una piccola parte di questi lavoratori ha esercitato qualche giorno ad aprile'' ha chiarito ''ma per il resto sono tutte persone che non sono riuscite a fare nemmeno un’ora, alle quali la cassa integrazione spetta di diritto anche se ancora non hanno visto un centesimo. Sono tutti in attesa nonostante i soldi siano già stati stanziati e manchi solo un passaggio formale, la firma della Corte dei Conti''.
La situazione, reputata non più sostenibile dalle organizzazioni sindacali, ha provocato un moto di protesta che si concretizzerà nella giornata di giovedì 23 luglio quando, alle ore 10, davanti alla Prefettura di Milano, Cgil, Cisl e Uil faranno sentire la propria voce per chiedere che gli assegni e i bonifici vengano al più presto emessi.
''Giovedì chiederemo un’accelerata'' ha aggiunto Seghezzi. ''Oltretutto, seppure qualche azienda è ripartita e una parte di queste maestranze è tornata al lavoro, c’è ancora chi non ha potuto mettere piede in fabbrica o nel negozio. Per qualcuno la ripresa ancora non c’è stata''.
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