
Fabio Gerosa, segretario Slc Cgil Lecco
I sindacati della Slc Cgil domattina, mercoledì 4 novembre, dalle 9 alle 10, terranno un presidio di fronte alla Prefettura di Lecco in difesa dei lavoratori della Sittel Spa, azienda di 450 dipendenti con diverse sedi in Italia tra cui quella di Colico, che conta circa 50 maestranze. Tre mensilità arretrate, il motivo della manifestazione.
''Diciamo che l'azienda non gode particolarmente della stima delle banche e questo ha portato la Sittel, soprattutto negli ultimi tempi, ad avere problemi di liquidità'' ha commentato Fabio Gerosa. ''A luglio 2019 l'azienda ha cambiato contratto per i propri dipendenti, passando dal metalmeccanico alle telecomunicazioni, in linea con il suo core business in fondo dato che si occupa di scavi e cablaggio per telefonia, rete elettrica e telecomunicazioni. In Italia la Sittel ha diverse unità operative, tra cui a Colico, Desio, Roma e Firenze. Lavorano molto su appalto, principalmente per Tim e Openfiber almeno per quanto riguarda la fibra ottica. Da agosto non riescono a pagare gli stipendi. Mancano anche i versamenti sul fondo pensionistico da quando c'è stato il passaggio del contratto e le ultime indennità di trasferta''.
Secondo il sindacato le situazioni che emergono dalle difficoltà economiche della Sittel sono anche altre e ricadono sempre sui lavoratori. ''Da diverse settimane manca carburante nei mezzi per raggiungere il cantiere'' ha proseguito Gerosa. ''E' già capitato che alcuni responsaibli abbiano dovuto pagarlo di tasca propria pur di non bloccare il lavoro. O addiritturo c'è stato chi ha perso i punti sulla patente perchè i veicoli erano senza copertura assicurativa o revisione. Non è accettabile che a rischiare in prima persona siano i lavoratori. Stiamo peraltro parlando di figure con spiccate professionalità nel cablaggio e negli scavi e capacità tecniche non indifferenti di chi ha studiato per fare il perito industriale oppure maturato una certa esperienza anche in altre aziende dello stesso settore''.
Anche a Colico, tra i circa 50 dipendenti qualcuno ha già presentato le dimissioni, specialmente i più giovani, e ancora, secondo quanto riferito dal segretario della Slc lecchese, devono ricevere il versamento del tfr.
''A livello di segreteria unitaria nazionale abbiamo già incontrato l'azienda dandoci un calendario per rientrare con le mensilità arretrate'' ha spiegato Gerosa. ''Abbiamo chiesto di trovare un punto zero dal quale partire ma invece di rientrare, l'azienda il 30 ottobre ha dichiarato che non poteva ancora saldare gli stipendi arretrati né quello dell'ultimo mese e che il 50% sarebbe arrivato di lì a pochi giorni e l'altra metà nel corso di novembre. Attualmente non risulta che sia ancora arrivato nulla. Seguendo il coordinamento nazionale, domani in tutta Italia verranno effettuati presidi con il coinvolgimento dei luoghi rappresentativi del territorio. In questo modo ci auguriamo di poter aprire un tavolo davanti al Ministero dello Sviluppo Economico per avere un attore neutro che sancisca l'onorabilità di un eventuale accordo con l'azienda''.
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