''Riteniamo ci sia stata una risposta importante che dimostra come i lavoratori abbiano effettivamente compreso l'importanza del sacrificio, dato che lo sciopero non è altro che un sacrificio, che hanno compiuto''. Questo il commento ''a caldo'' del segretario della Fiom di Lecco, Maurizio Oreggia, circa l'andamento dello sciopero generale dei metalmeccanici di quest'oggi. Un bilancio che fa conto dei primi due turni ma che descrive un'adesione molto positiva, che in alcune aziende lecchesi ha toccato anche picchi del 90%. Stando ai dati riferiti dal segretario Oreggia, questa percentuale si è toccata alla Carlo Salvi di Garlate, ad esempio, alla Itla Bonaiti di Oggiono e Civate nonchè alla Fonderia Adda di Olginate.
L'80% dei lavoratori ha scioperato invece alla Lanfranconi Silenziatori di Mandello, alla Costacurta di Olginate e alla Casartelli Antonio di Galbiate. Leggermente inferiore ma comunque alta, pari al 75%, la percentuale di lavoratori che ha scioperato nei primi due turni alla Fiocchi Munizioni di Lecco e alla Franci Spa di Valmadrera. Il 70% delle maestranze ha incrociato le braccia per quattro alla Regiona Chain di Cernusco e Olginate, alla Carcano Antonio di Mandello e alla Alstom Ferroviaria di Olginate. Laddove la partecipazione operaia allo sciopero non è stata così alta, ha aggiunto Oreggia, c'è stata comunque una media di adesione tra il 40 e il 50%.
''Scioperare implica un sacrificio e l'alta adesione è la dimostrazoine evidente che anche nonostante le difficoltà del momento i lavoratori comprendono la necessità di ciò che chiediamo'' ha proseguito Oreggia. ''Al momento non c'è stata ancora nessuna apertura da parte di Federmeccanica, ma ce lo aspettavamo che di risposte oggi non ne sarebbero arrivate. Annullare il presidio che avevamo previsto davanti alla sede di Confindustria Lecco è stata una nostra scelta, fatta per prudenza in un momento delicato. Ciò non toglie che ci si augura che nei prossimi giorni possa arrivare un segnale. Oggi chi ha scioperato ne ha dato uno molto importante che spero faccia riflettere rispetto alla necessità di rinnovare il contratto con caratteristiche che rispondano a chi lavora e di conseguenza anche agli imprenditori''.
Com'era stato illustrato nel corso della conferenza stampa di martedì 3 novembre, le trattative tra Federmeccanica e i sindacati dei metalmeccanici (Fim, Fiom e Uilm) si sono arenate dopo 13 incontri. La contrattazione era incominciata a livello nazionale esattamente un anno fa, il 5 novembre 2019, con una posizione piuttosto ferma dei sindacati nel richiedere adeguamenti salariali e un miglioramento generale della condizione lavorativa di milioni di operai italiani del settore, con contratto Federmeccanica, tra cui 30mila solo nel Lecchese.
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