In occasione della
Giornata della Memoria, oggi pomeriggio a
Valmadrera sono state consegnate le
medaglie d’onore ai parenti di
21 uomini nativi del paese che furono
internati nei campi di concentramento tedeschi, militari italiani che vennero deportati dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, quando decisero con grande coraggio di non aderire alla Repubblica sociale italiana.
La cerimonia, a causa della situazione sanitaria, non si è potuta svolgere con la presenza del pubblico, ma solo in forma riservata con gli invitati e le autorità. Presenti il sindaco Antonio Rusconi e il prefetto Castrese de Rosa che, nell’Auditorium del Centro culturale Fatebenefratelli, hanno consegnato le medaglie d’onore coniate dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Il sindaco Antonio Rusconi e il Prefetto Castrese De Rosa
“Al di là del momento esteriore, penso che questa cerimonia parli al futuro” ha detto il primo cittadino. “È ancora importante fare memoria in questi giorni e ringrazio il Prefetto per la sua presenza così particolare e sentita a questa vicenda e al sentimento dei valmadreresi. Leggevo in un vecchio articolo che le emozioni si provano mentre i sentimenti si coltivano. Quello della memoria è un sentimento da coltivare”.
La consegna dell'onorificenza per Gino Brusadelli. Sotto, quella per Augusto Banfi
Il Prefetto ha quindi ricordato l’importanza della Giornata della Memoria e ha riportato una parte del messaggio inviato dal Presidente del Consiglio, nel quale Giuseppe Conte ha sottolineato che “l’umanità oggi affronta enormi sfide sanitarie, economiche e sociali, e in questa situazione si sono rinvigorite le teorie complottiste, tra cui quelle che vedono gli ebrei come capri espiatori. L’unico vaccino contro questi fenomeni è promuovere la conoscenza dei fatti storici e mantenere viva la memoria della Shoah, perché chi non conosce il passato è condannato a ripeterlo. La Giornata della Memoria non serve solo a ricordare i milioni di vittime dell’Olocausto, ma anche che ogni giorno ci sono piccole e innumerevoli discriminazioni verso chi è diverso. L’impegno delle istituzioni è perché la memoria rimanga viva nella coscienza degli italiani, contro l’antisemitismo e contro il razzismo”.
I parenti dei 21 valmadreresi internati nei lager nazisti sono quindi stati chiamati, uno a uno, sul palco per ricevere l’onorificenza dalle mani del sindaco e del Prefetto.
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