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Scritto Sabato 17 aprile 2021 alle 14:18

Galbiate: giovanissimo perde una mano ma al centro protesi ritrova 'sorrisi' e apre un blog per viaggiare 'contro le barriere'

Viaggiare, scavalcando gli ostacoli, per godersi il paesaggio e la bellezza della strada. Si chiama «Viaggiando contro le barriere» il blog dedicato al turismo accessibile ideato dal giovane ed eclettico galbiatese Luca Dell’Oro che nel 2016 – appena ventunenne – resta vittima di un infortunio sul lavoro che gli stravolge la vita: «In meglio», dice. Luca, che attualmente lavora come chimico di laboratorio per un’azienda della provincia di Monza e Brianza (per la quale si occupa di ricerca e sviluppo, innovazione e controllo qualità), si diploma all’IPSIA «Fiocchi» di Lecco nel 2014 e grazie ai buoni profitti ottenuti tra i banchi di scuola riesce subito a inserirsi nel mondo del lavoro, con un impiego da «tuttofare» a termine. «Ho accettato – racconta – perché desideravo crescere professionalmente, obiettivo che ho ottenuto: nel giro di poco tempo sono approdato alla Bayer di Filago». La nota azienda gli propone un contratto stagionale, preliminare – dopo qualche mese di intervallo – a un’assunzione stabile.

«In quei mesi di attesa però sono stato assunto da una piccola realtà del lecchese, avevo un buon contratto e mi piaceva: purtroppo però, un brutto giorno sono rimasto incastrato nella macchina, e ho perso la mano destra». Il danno è irreversibile: Luca perde tre dita e parte della superficie. L’indice inoltre non viene recuperato al cento per cento: così per lui inizia un periodo veramente difficile e «particolare»: «Sono stato operato al San Gerardo di Monza nel reparto di Chirurgia della mano. Ho passato lunghi mesi tra cure e fisioterapie ma l’invalidità si è rivelata irreversibile. Essendo stato un infortunio sul lavoro, nella mia vicenda è intervenuta l’Inail che mi ha indirizzato al Centro Protesi convenzionato di Budrio, nel bolognese». Luca è spaventato, e confuso: «Diciamo che a 21 anni hai tante cose in testa e non ti aspetti di ritrovarti in un centro protesi. Sono stato male, avevo paura, pensavo che non sarei stato accettato. Ho passato momenti veramente pesanti. Eppure l’esperienza del Centro mi ha veramente cambiato la vita, in meglio».

A Budrio Luca conosce ragazzi anche più giovani di lui che malgrado soffrissero di invalidità anche peggiori, avevano scelto di continuare a sorridere: «Ricordo due ragazzi che per un incidente in moto avevano perso entrambe le gambe eppure sorridevano, dimostrando una forza e una carica incredibili. Guardando al loro esempio ho pensato che arrendersi e lasciarsi andare non sarebbe stato giusto. E da questa rivoluzione di prospettiva è - nel tempo - scaturita l’idea del blog».
Luca ama viaggiare («è il mio vizio», dice. «Se ho dei soldi da spendere, li spendo in viaggi») ma storce il naso davanti ad un turismo tutto spiaggia-e-ombrellone: «Mi piace vivere i posti che visito, affitto la macchina e faccio mia ogni cosa. Prima non avevo mai pensato alle difficoltà che un disabile può incontrare nel muoversi: frequentare il centro protesi ha cambiato la mia visione del mondo, aprendomela. L’invalidità che ho mi permette di fare tutto perché ho buone le gambe: però non per tutti è così. Per questo ho iniziato a raccontare il viaggio in maniera differente, descrivo itinerari e ne valuto l’accessibilità. E’ una cosa che faccio per hobby, non per lucro: il mio lavoro è un altro».

Luca, che oltre a viaggiare ama molto scrivere, dedica un’oretta quasi tutte le sere agli aggiornamenti, alla preparazione dei pezzi, allo studio, ai contatti. «A 21 anni ero spensierato. Ora mi sento cresciuto, maturo e responsabile e se sono la persona che sono, questo lo devo anche al mio incidente. Mi rendo conto che prima soffrivo per piccole cose: ora sono cambiate le priorità, mi sono reso conto che i problemi della vita sono altri. Ho capito che non per tutti viaggiare è una cosa facile, eppure è bellissima… è meraviglioso prendere un aereo, conoscere posti nuovi: è per questo che scrivo, anche per incoraggiare chi ha difficoltà, perché viaggiare è una cosa stupenda, non fa male… fa bene! E ci sono tantissimi posti raggiungibili da tutti».
 A volte, spiega Luca, non è facile rendersi conto veramente di quali sono le difficoltà di un disabile che viaggia: «Pensiamo di essere così avanti in questo, e invece tante volte l’accessibilità è un’utopia, soprattutto in Italia».
All’estero, in Spagna in particolare, la situazione è veramente diversa: «Alle Canarie o alle Baleari per esempio ogni spiaggia ha almeno quaranta postazioni dedicate ai disabili, con carrozzine che permettono di immergersi. In Italia se ne trovano alcune sulla riviera romagnola, ma quattro o cinque. C’è un divario tremendo. Lo stesso per i mezzi di trasporto: nelle grandi città europee si trovano le passerelle su ogni autobus. C’è da pensare che il problema non riguarda esclusivamente i disabili: tante volte si rivolgono a me delle mamme, che mi chiedono se il tal posto o il tal altro sono praticabili se si ha la carrozzina del bimbo dietro. Lo stesso si può dire degli anziani, e di quante barriere possono incontrare spostandosi. Una menzione particolare in Italia va all’Alto Adige, che è davvero molto ben organizzato. In generale anche le grandi città italiane negli ultimi anni hanno fatto grandi progressi, però c’è ancora molto da fare. Le condizioni delle strade delle nostre città con quelle degli altri Paesi non sono paragonabili: a Praga, per esempio, sono messi decisamente meglio di noi da questo punto di vista».

Tutto questo Luca lo illustra nel suo blog, dove racconta la sua storia e i suoi viaggi, organizzandoli per «step» con indicazioni accurate sulla praticabilità dei luoghi per i disabili. E siccome vedere il mondo gli piace ma non è ancora riuscito ad arrivare dappertutto, si avvale della collaborazione di altri viaggiatori come lui, che raccontano per le sue pagine i posti che lui ancora non ha visto. Viceversa, gli capita di collaborare con altri travel-blogger che contatta e conosce tramite social. «E’ molto tempo che non viaggio, per il Covid naturalmente. L’estate scorsa sono però riuscito ad andare alle Canarie, e mi sento fortunato per questo. Riesco quasi sempre a fare viaggi splendidi, grazie anche ai premi di produttività aziendali, che fortunatamente riesco a guadagnarmi ogni anno: nel mio lavoro sono bravino. Sono felice, perché ho un buon seguito e mi rendo conto che il mio blog è utile».

«Viaggiando contro le barriere» ha solo due anni di vita ma Luca ha già diverse idee per arricchirlo e ingrandirlo con racconti e foto di nuovi viaggi. «E il prossimo anno – Covid permettendo – ci concediamo un bel tour in Umbria e un altr’anno magari Madeira, che è una delle mie mete da sogno. Non vedo l’ora di poterlo raccontare».
Chi fosse interessato può seguire le avventure di viaggio di Luca Dell’Oro su https://lucaillc95.wixsite.com/contro-le-barriere
Annalisa Infante
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