C'è una montagna, a Lecco, dimenticata da tutti, schiacciata dalla meritata fama delle più blasonate cime circostanti. Stiamo parlando del
Monte Melma - il cui nome, certo, non l'aiuta. In realtà, dall'alto dei suoi rispettabilissimi 914m slm, si può ammirare un paesaggio sulla città e il lago che non ha nulla da invidiare ai celebri monti del circondario. Al Monte Melma - che sorge alle spalle dei rioni San Giovanni, Rancio e Laorca, con il Gerenzone e il Caldone a fargli da confini - si può salire in tre modi: da Ballabio, da Laorca oppure da Cereda. In questa seconda puntata di
UP - Un percorso, vi proponiamo proprio quest'ultima escursione, che presenta una durata e un dislivello altrettanto accessibili ma leggermente più sostanziosi rispetto alle altre due possibilità.
Partenza: Via Fausto Valsecchi - Fraz. Cereda di Lecco (400m slm)
Arrivo: Monte Melma (914m slm)
Sentieri: 44 e 41
Durata: 1 ora
Difficoltà CAI: E
Dislivello: 514m
Adatto ai bambini: sì
La nostra escursione parte da Via Fausto Valsecchi, a Lecco, al capo della linea 4 del bus. Si può quindi arrivare fin qui con il trasporto pubblico, ma anche in automobile. Poco dopo la fermata del pullman, sulla destra si trova una curva in salita con l'indicazione di Via Montalbano (che parte più in basso).

Da qui, non segnalato, prende il via il sentiero 44 per il Monte Melma. Il tracciato per il primo tratto si svolge su una mulattiera acciottolata che procede con una pendenza blanda tra i prati e i muretti di pietra ai piedi del Medale, prima di entrare nel bosco non lontano dalla baita Bressanella degli alpini. Dopo mezz'ora, si sbuca a fianco dell'Osteria Montalbano.
Qui, piegando leggermente verso sinistra, si raggiunge un'antenna dove si trova il segnavia del sentiero 44.
Il sentiero prosegue ancora nel bosco, sempre con pendenze molto blande, fino ad arrivare a un incrocio dove, alla presenza di un cartello, ci si congiunge con il
sentiero 41 che sale da Laorca. Da questo momento il percorso si fa leggermente più ripido, ma sempre accessibile a tutti. Superata una deviazione per Ballabio, in meno di un'ora dalla partenza, si raggiunge il
Sass Quader, dove c'è una madonnina e la panoramica croce, a cui si accede scalando alcune semplici rocce con l'aiuto di alcune catene.

Tuttavia, sebbene questo sia il punto più panoramico, non si tratta della vera vetta del Monte Melma: per arrivarci, bisogna proseguire per qualche minuto lungo il filo di cresta, fino a raggiungere la sommità su cui si trova un'orribile antenna. Dalla croce del Sass Quader si può ammirare, vicinissimo, il Coltignone con la Grignetta che gli sbuca alle spalle.

Verso ovest lo sguardo si apre sulla città di Lecco, il lago e, oltre le porte del Moregallo e del Monte Barro, la Brianza con i suoi laghi. Girandosi dall'altra parte, allungano una mano sembra quasi di poter toccare i piani d'Erna e il Resegone. Per la discesa dal Sass Quader si può ripetere lo stesso itinerario dell'andata. In alternativa, se si prosegue fino all'antenna, da lì poi si può scendere verso Ballabio e fare un piccolo anello prima di ricongiungersi con il sentiero fatto a salire.
Michele Castelnovo
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