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Scritto Domenica 25 aprile 2021 alle 15:12

Civate: la Liberazione con il messaggio di Sergio Mattarella

Seconda cerimonia del 25 aprile in forma ridotta rispetto al solito a causa delle restrizioni dovute al corona virus. Ricorrenza intima, ma con qualche partecipante in più rispetto allo scorso anno.


L'evento ha avuto luogo alle 11.30 al monumento ai caduti antistante il cimitero di Civate. Presenti il sindaco Angelo Isella, il parroco don Gianni De Micheli, il gruppo alpini, i volontari della protezione civile, i carabinieri e i membri dell'associazione nazionale famiglie dei caduti e dispersi in guerra.
Un momento comunitario durante il quale si sono ricordati coloro che hanno perso la vita durante il secondo conflitto mondiale e con sottofondo le note dell'inno di Mameli e del Silenzio, si è tenuto l'alzabandiera ed è stata deposta una corona di alloro ai piedi della lapide. A seguire la benedizione da parte del sacerdote.



Tanti anche quest'anno i cittadini affacciati alle finestre dei palazzi circostanti che ancora, dopo un anno di sofferenze legate alla pandemia, mostrano sui balconi il tricolore.
"Le restrizioni non ci consentono di celebrare come vorremmo, per la seconda volta, la festa del 25 aprile con la collettività. Stiamo combattendo un nemico invisibile ben diverso da quello con cui il popolo italiano si confrontò 76 anni fa" ha esordito il sindaco nel suo discorso "Un nemico che ci ha costretto a rimodulare le nostre vite, priorità ed affetti. L'emergenza attuale ci ha dato l'opportunità di pensare insieme ed uniti al futuro. Spesso le nuove generazioni fanno fatica a comprendere come dopo quel 25 aprile 1945 si sia arrivati alla nascita di un'Italia libera e democratica. E' un dovere morale e civile ricordare il sacrificio di migliaia di italiani caduti per assicurare il valore più importante, la nostra libertà. Dobbiamo celebrare il 25 aprile non come consuetudine ma per tenere viva la memoria di un evento che costituisce uno dei passaggi più delicati e importanti della storia del nostro paese. Dobbiamo imparare a evitare le polemiche sterili e continuare a lavorare per preservare le conquiste democratiche. Dobbiamo insegnare alle nuove generazioni il vivere nel rispetto dei valori costituzionali che bene rappresentano le conquiste della resistenza".

Il sindaco Angelo Isella e don Gianni De Micheli

 

Nel manifesto di quest'anno affisso per il paese è stata scelta una frase citata dal presidente Mattarella nel 2020 all'altare della Patria:
"Il 25 aprile è una data fondatrice della nostra storia. tutti sono chiamati a dare un contributo per ripartire dopo la pandemia, insieme possiamo farcela. Chi è in prima linea contro il virus onora la Repubblica e allora cerchiamo davvero di dare un contributo per ripartire e potercela fare tutti insieme rimanendo fedeli allo spirito di sacrifico, rispettandoci reciprocamente, operando insieme per difendere e sostenere i deboli, per arricchirci della ricchezza culturale e guardare avanti con fiducia per un' Italia sempre moderna, bella, tollerante e aperta al mondo".

Questo è l'augurio che il Sindaco ha voluto rivolgere ai cittadini insieme a tutta l'amministrazione comunale. In chiusura della cerimonia sono stati ringraziati gli alpini, la protezione civile, l'associazione nazionale caduti e dispersi in guerra, la polizia locale, i carabinieri e l'Associzione Nazionale Partigiani d'Italia.
A.G.
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