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Scritto Venerdì 04 giugno 2021 alle 10:27

Povera Repubblica

E' appena trascorso il 75° Anniversario della nostra Repubblica e mi si affollano in mente varie ed inquietanti immagini che stridono con il tono e la sostanza delle varie celebrazioni di rito.
Discorsi, appelli, immancabili commenti politici del circo mediatico … tutto sembrerebbe orientato ad una più che comprensibile tensione positiva verso il futuro ed in particolare il superamento di quello che è ormai considerato universalmente un flagello sanitario, ma anche economico, che sta mettendo in discussione il nostro stesso sistema di vita o, per meglio dire, il nostro “modello di sviluppo”.
Ed allora ecco che si somma alla  tradizionale analisi dello stato di fatto della nostra Repubblica un particolare appello ad una visione di realistica speranza nella nostra capacità di uscire al più presto dalla situazione che continua ancora, pur residualmente se tutto va bene, a minare molti aspetti del nostro vivere. E il discorso di ieri del nostro Presidente della Repubblica ne è una evidente condivisibile dimostrazione.
Ma, al contempo, tra i tanti mali che ancora affliggono il nostro martoriato Stato quali le crescenti disuguaglianze, la corruzione, il sistematico dissesto territoriale e ambientale di molte sue parti, e una “classe dirigente” più dedita alle proprie rispettive convenienze che al vero Bene Comune,  come non aver presente quanto una delle ultime puntate di Report ha impietosamente disvelato.
Un disvelamento non certo del tutto nuovo ma in questo caso “clamoroso”, rispetto al groviglio di contraddizioni, inerzie, connivenze che larghi strati dei nostri apparati statali stanno ancora dimostrando nei confronti della lotta alle mafie nel tentativo di farne emergere le storiche e “incredibili” complicità.
Prima di addentrarsi in interminabili discussioni consiglierei, per chi volesse realmente approfondire, una semplice visione del servizio di una della poche trasmissioni d' inchiesta che, a mio parere, non guarda in faccia a nessuno, e proprio per questo è sistematicamente attaccata. Intendiamoci : nessuna fonte informativa può essere scevra da errori o imprecisioni ma esiste un solo modo per confutarlo e cioè quello semplicemente di dimostrare l'infondatezza delle informazioni che veicola. In caso contrario ogni cittadino, usando ragionevolmente la propria capacità di discernimento, le può supporre comprovate , se non smentite da altrettanti oggettivi argomenti e testimonianze.
Ecco qui il link, per chi se li sia persi o voglia ancora rivederli,  di 73 minuti ( dal 9' 20” a 1h 22' 15”) di un vero e proprio “pugno nello stomaco” .

E allora, anche per non seppellire sotto una  doverosa indignazione e molteplici considerazioni questi inquietanti aspetti ( consiglierei di fissarne indelebilmente in mente almeno alcune sue più che significative parti) evidenziati non solo in questo video, mi si permetta solo di citare una frase di Giovanni Falcone che spesso non viene riferita (volutamente ?) nella sua completezza (qui in rosso):
“ La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battagli tutte le forze migliori delle istituzioni".

Solo dimostrando nei fatti (e non nelle quantomeno retoriche se non ipocrite parole) l'impegno reale, in primis di questo Stato nelle sue varie articolazioni istituzionali, nello scoperchiare le connivenze e le complicità storiche ( i mandanti cosiddetti occulti) si potrà  dire di aver onorato il sacrificio di coloro che hanno dato la vita per l'Italia. Purtroppo troppe volte invece, come dimostrato anche dall'inchiesta televisiva, vari vertici dei cosiddetti servizi segreti, ma non solo, hanno di fatto coperto quando non addirittura utilizzato le mafie per raggiungere i propri “deviati” scopi.
C' è comunque un modo tangibile, tra i tanti, per dimostrare che lo Stato protegge, e non “osteggia” come nei fatti  realmente a volte successo in passato, i suoi  figli migliori : non lasciare soli coloro che con coraggio e competenza stanno ricercando la verità sui terribili fatti successi ed in primis le stragi del 92 e del 93.
Solo se avverrà ciò si potrà veramente dire che questo Stato è credibile e il sacrificio di tanti sia realmente onorato.
Germano Bosisio
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