
Il Tribunale di Milano
Sono 10 le richieste di condanna avanzate oggi davanti al GUP del Tribunale di Milano dal Pm Paola Biondolillo per tutti gli imputati nel processo Cardine-Metal Money che hanno optato per il rito abbreviato: 2 anni per Jennifer Buonavoglia e Vincenzo Geroldi, 2 anni e 4 mesi per Michela Leone, Luciano Mannarino e Benedetto Parisi. 4 mesi in più rispetto a questi ultimi per Fabrizio Motta, mentre pene più pesanti sono state chieste per Danilo Monti (3 anni, 3 mesi e 6000 euro di multa), Paolo Valsecchi (10 anni e 8 mesi), Vincenzo Marchio (11 anni, considerata la proposta riqualificazione da promotore a partecipe) e il 72enne Cosimo Vallelonga (17 anni e 2 mesi di reclusione).
Quest'ultimo è ritenuto essere il “boss” della supposta associazione a delinquere di stampo mafioso operante nel territorio, con quartier generale allestito nel negozio Arredo Mania di La Valletta Brianza. A fargli da solidali appunto Paolo Valsecchi e Vincenzo Marchio.
Per tutti gli imputati è stata esclusa dalla Pubblica accusa l’imputazione per banda armata e sono state concesse attenuanti generiche - in misura differente - a tutti coloro che si sono sottoposti a interrogatorio.
Per i restanti imputati - considerata l’uscita di scena da questo fascicolo di Clara Ferrari, la cui posizione era stata stralciata e finita in un fascicolo a parte su richiesta del difensore, e Claudio Bissola, che aveva chiesto il patteggiamento in fase di indagini, ancora da definire - rimane ferma la richiesta di patteggiamento, cui il Pm ha prestato consenso.
Come annunciato Wikimafia costituitasi parte civile ha chiesto un risarcimento di 50 mila euro, a titolo di danno non patrimoniale e una provvisionale di 20mila. Una richiesta di risarcimento pari a 40 mila euro è stata anche avanzata dallo stesso Vincenzo Marchio, costituitosi parte civile nei confronti di Vallelonga: il 37enne avrebbe si sarebbe trovato nella posizione, a suo dire, di persona offesa in occasione di una tentata estorsione ai danni di un broker (avvenuta nel 2017 in un capannone di Casatenovo).
Per le repliche e la sentenza si andrà probabilmente al 17 settembre.
E' notizia di ieri, invece, il
ritorno in libertà di Santo Parisi a cui è stata revocata la misura degli arresti domiciliari.
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