Resta "oscillante" - seppur non manchino i segnali di miglioramento - la situazione economica nell'aria lariana, con la richiesta di ore di
cassa integrazione in diminuzione ad agosto rispetto allo scorso anno (-68.2% a Lecco e -50.2% a Como), così come, in generale, nei primi otto mesi del 2021 a confronto con lo stesso arco di tempo del 2020 (-51.1% e -32.6%).
È quanto emerge dall'
8° Rapporto a cura della
UIL del Lario, che conferma altresì come il distretto
tessile continui ad essere
in difficoltà, mentre il
metalmeccanico sia
in ripresa: non a caso, nel primo settore la cassa integrazione è aumentata tra gennaio e agosto, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, del 32% a Lecco e del 25.7% a Como, territorio, quest'ultimo, che ha anche registrato un incremento delle ore del 6.1% tra lo scorso mese e quello di luglio, quando invece sul nostro territorio si è riscontrato un -34.3%. Nei primi otto mesi del 2021, inoltre, nella nostra provincia la cassa è diminuita in tutti gli ambiti produttivi (da segnalare soprattutto il -84.7% nell'edilizia), con una situazione simile a quella verificatasi sul ramo opposto del Lario dove, però, pesa il +240.5% del comparto artigianale.
"Rimane comunque alto il numero di lavoratori mediamente in cassa integrazione nei primi otto mesi del 2021, 15.990 a Como (-7.746 rispetto allo stesso periodo del 2020) e 7.223 a Lecco (-7.558), ai quali vanno aggiunti quelli in FSBA e FSI" commenta
Salvatore Monteduro, segretario generale della UIL del Lario. "In conclusione, continua l'oscillante e difficile situazione dell'economia del nostro territorio, in special modo per la provincia di Como determinata principalmente dal distretto tessile. In ogni caso ci sono segnali positivi che arrivano dagli altri settori produttivi, come quello dell'edilizia e il metalmeccanico".
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