
Ambrogio Sala
Le elezioni europee del 25 maggio sono la continuazione di un processo apertosi con le elezioni politiche dell’anno scorso. Infatti il 13 febbraio 2013,dopo quasi vent’anni di seconda Repubblica, l’impermeabilità dei due “blocchi” (destra-sinistra) finì. Per la prima volta, le nuove offerte politiche divengono un fatto reale ed entrano in Parlamento (M5S e Monti). Con le nuove offerte politiche si è portato a compimento la frantumazione dei due fronti che esprimevano culture alternative. Fu come se fosse caduto un altro muro di Berlino.
Il 25 maggio tale processo è continuato producendo flussi di voti tra gli ex schieramenti alternativi e “svuotando”, ad esempio, l’area Monti che cercava di ricostituire il “centro”.
Personalmente ho cercato di capire cosa è successo qui, nel Meratese, e l’ho confrontato, poi, con la città di Lecco e la Provincia.
I numeri sono semplici e crudi:
• Il PD, tra il 2013 e oggi, aumenta il proprio elettorato di 4.267 voti che è un 25,54% in più dell’anno scorso. Analoga dinamica a Lecco (+2.599 voti pari al 24,86%) ed in Provincia (+20.809 pari al 28,68%). Con 46,5% di consenso, il Meratese si conferma come l’area più forte tra le varie zone provinciali. Si conferma un processo precedente.
• L’area ex PDL (comprensiva dell’NCD e di quel che è restato dell’UDC) perde 71 voti e l’1% del proprio elettorato. Aumenta i propri voti a Lecco (+167) ed in provincia (+103). La percentuale, però è la metà di quella del PD ( Meratese 21,12%, Lecco 23,78%, Provincia 22,20%).
• La Lega Nord, nonostante i proclami di vittoria, subisce una batosta terribile. Nel Meratese 205 voti (il 4% del proprio elettorato) se si confrontasse il risultato con le Europee precedenti perderebbe 4.227 voti pari al 73,68 dei propri elettori. Analogamente a Lecco perderebbe 665 voti pari al 27% del proprio elettorato del 2013. Evito di descrivere il confronto con il 2009! In Provincia perde 1349 voti pari al 4,85% dei propri elettori del 2013. Anche qui non descrivo i risultati del 2009! Una notazione però la voglio fare rispetto alle regionali dell’anno scorso: l’area leghista ha perso 20 mila voti!
• I 5 stelle perdono nel Meratese 2.419 voti, in un anno, pari al 43% del proprio elettorato. Qui, gli è andata bene perché a Lecco hanno perso il 67,56 dei propri elettori ed in Provincia il 49,36.
Questi risultati, simili a quelli nazionali, non si interpreterebbero correttamente se non si tenesse conto di un fatto: dopo la frattura dentro il PDL, il PD è diventato, per la prima volta, il partito cardine del sistema politico italiano.
Berlusconi non ha capito che, cacciando gli alfaniani, è diventato il terzo attore politico e, quindi, è ininfluente.
In più, in campagna elettorale, Renzi è stato molto più abile di Grillo. Non è sceso sullo stesso terreno della polemica. Grillo ha elevato i toni per prevenire l’emorragia di voti verso il PD.
Inoltre c’era un problema di tenere unito un elettorato che, contrariamente ai tempi della prima e della seconda repubblica, non accetta più che il proprio voto sia tenuto nel “congelatore”. Vuole che il proprio voto conti molto in una fase di crisi economica da cui non intravvede una via d’uscita. Allora vanno bene anche misure limitate (es. gli 80 euro), ma che incidono nelle condizioni materiali delle famiglie.
Questo risultato consegna al PD ed al Governo un mandato molto preciso: se fai qualcosa di concreto ti sostengo, altrimenti ti mollo.
Una avvertenza: i risultati delle Amministrative hanno logiche diverse da quelle politiche. Quanto è accaduto a Merate o a Oggiono lo conferma.
Le elezioni europee del 25 maggio sono la continuazione di un processo apertosi con le elezioni politiche dell’anno scorso. Infatti il 13 febbraio 2013,dopo quasi vent’anni di seconda Repubblica, l’impermeabilità dei due “blocchi” (destra-sinistra) finì. Per la prima volta, le nuove offerte politiche divengono un fatto reale ed entrano in Parlamento (M5S e Monti). Con le nuove offerte politiche si è portato a compimento la frantumazione dei due fronti che esprimevano culture alternative. Fu come se fosse caduto un altro muro di Berlino.
Il 25 maggio tale processo è continuato producendo flussi di voti tra gli ex schieramenti alternativi e “svuotando”, ad esempio, l’area Monti che cercava di ricostituire il “centro”.
Personalmente ho cercato di capire cosa è successo qui, nel Meratese, e l’ho confrontato, poi, con la città di Lecco e la Provincia.
I numeri sono semplici e crudi:
• Il PD, tra il 2013 e oggi, aumenta il proprio elettorato di 4.267 voti che è un 25,54% in più dell’anno scorso. Analoga dinamica a Lecco (+2.599 voti pari al 24,86%) ed in Provincia (+20.809 pari al 28,68%). Con 46,5% di consenso, il Meratese si conferma come l’area più forte tra le varie zone provinciali. Si conferma un processo precedente.
• L’area ex PDL (comprensiva dell’NCD e di quel che è restato dell’UDC) perde 71 voti e l’1% del proprio elettorato. Aumenta i propri voti a Lecco (+167) ed in provincia (+103). La percentuale, però è la metà di quella del PD ( Meratese 21,12%, Lecco 23,78%, Provincia 22,20%).
• La Lega Nord, nonostante i proclami di vittoria, subisce una batosta terribile. Nel Meratese 205 voti (il 4% del proprio elettorato) se si confrontasse il risultato con le Europee precedenti perderebbe 4.227 voti pari al 73,68 dei propri elettori. Analogamente a Lecco perderebbe 665 voti pari al 27% del proprio elettorato del 2013. Evito di descrivere il confronto con il 2009! In Provincia perde 1349 voti pari al 4,85% dei propri elettori del 2013. Anche qui non descrivo i risultati del 2009! Una notazione però la voglio fare rispetto alle regionali dell’anno scorso: l’area leghista ha perso 20 mila voti!
• I 5 stelle perdono nel Meratese 2.419 voti, in un anno, pari al 43% del proprio elettorato. Qui, gli è andata bene perché a Lecco hanno perso il 67,56 dei propri elettori ed in Provincia il 49,36.
Questi risultati, simili a quelli nazionali, non si interpreterebbero correttamente se non si tenesse conto di un fatto: dopo la frattura dentro il PDL, il PD è diventato, per la prima volta, il partito cardine del sistema politico italiano.
Berlusconi non ha capito che, cacciando gli alfaniani, è diventato il terzo attore politico e, quindi, è ininfluente.
In più, in campagna elettorale, Renzi è stato molto più abile di Grillo. Non è sceso sullo stesso terreno della polemica. Grillo ha elevato i toni per prevenire l’emorragia di voti verso il PD.
Inoltre c’era un problema di tenere unito un elettorato che, contrariamente ai tempi della prima e della seconda repubblica, non accetta più che il proprio voto sia tenuto nel “congelatore”. Vuole che il proprio voto conti molto in una fase di crisi economica da cui non intravvede una via d’uscita. Allora vanno bene anche misure limitate (es. gli 80 euro), ma che incidono nelle condizioni materiali delle famiglie.
Questo risultato consegna al PD ed al Governo un mandato molto preciso: se fai qualcosa di concreto ti sostengo, altrimenti ti mollo.
Una avvertenza: i risultati delle Amministrative hanno logiche diverse da quelle politiche. Quanto è accaduto a Merate o a Oggiono lo conferma.
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