Lecco, riorganizzazione del ministero dell'interno: presidio dei sindacati per chiedere di rivedere un provvedimento che penalizza il territorio, i cittadini e i lavoratori

La sede della Prefettura a Lecco
“In un momento di massima emergenza in materia di gestione dell’immigrazione e della sicurezza, il governo pensa di chiudere 23 Prefetture e di conseguenza tutte le diramazioni territoriali del Ministero dell’Interno. Un arretramento inaccettabile dello Stato nel territorio, che rischia di lasciare nel caos cittadini e lavoratori“. È durissima la critica di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa territoriale allo schema di Dpr sulla nuova organizzazione del Ministero dell’Interno, resa nota dal governo. Un provvedimento “sbagliato e intempestivo” per le tre sigle, che anticipa addirittura i decreti delegati della Riforma Madia, depennando 23 sedi di uffici del Prefetto: Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Fermo, Isernia, Verbano-CusioOssola, Biella, Oristano, Enna, Massa-Carrara, Prato, Rovigo, Asti e Belluno e i conseguenti uffici territoriali ad esse collegate. “A dispetto degli annunci, nei fatti questo governo adotta misure di vero e proprio ridimensionamento dei presidi di legalità e sicurezza sul territorio. Disinteressandosi completamente dei lavoratori delle Prefetture, Questure, strutture periferiche del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco dei quali nello schema di Dpr non si parla minimamente, ma soprattutto dei cittadini e delle comunità locali, che saranno lasciati più soli. Risponderemo con forza. La riorganizzazione dei servizi sul territorio non si fa smantellando lo Stato e lasciando nell’incertezza il personale che serve a garantire coesione sociale, integrazione e convivenza civile. Questi sono i motivi dell’iniziativa intrapresa oggi indicendo per domani 22 settembre un’assemblea sindacale unitaria e congiunta svolta in contemporanea in tutte e 23 le Prefetture e diramazioni territoriali del Ministero dell’Interno a rischio chiusura, invitando parlamentari, politici locali e sensibilizzando organi di informazione, opinione pubblica e cittadini. Con viva preoccupazione, durante il percorso di formazione delle ipotesi di riforma susseguitesi nei mesi scorsi, abbiamo constatato l’assenza degli organi politici locali (Sindaco capoluogo e rappresentante provinciale), ma anzi abbiamo assistito ad interventi e dichiarazioni stampa inspiegabili, secondo noi, ai cittadini e personale interessato dalle riforme, considerando l’accorpamento una opportunità, razionalizzazione, dimensione più ampia, sfida. L’accorpamento con l’ambito territoriale di Como è da considerarsi inaccettabile, in quanto comporta grossi problemi logistici per raggiungere il capoluogo lariano che come ben noto, è carente dal punto di vista del sistema ferroviario, strade e parcheggi; preferiamo al più, dialogare con i territori vicini dove il sistema ferroviario e stradale è già consolidato (Monza o Bergamo).  Ecco che chiediamo oggi con forza una variazione dello schema di riorganizzazione predisposto dal  Ministero dell’Interno che penalizza il territorio, i cittadini e i lavoratori".

Questi i contenuti che sarano ribaditi domani 22 settembre. Dalle ore 10.00 alle ore 12.00 è stato indetto infatti un presidio con assemblea, unitario, di FP CGIL,CILS FP e UIL PA di Lecco, dei lavoratori della Prefettura, Questura, Vigili del Fuoco e Polstrada. Al coro di voci che già si sono alzate contro il provvedimento si aggiungono dunque - non indifferente - anche quelle dei lavoratori e dei loro rappresentanti.
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