Lecco: dal terreno che si 'allaga' agli alloggi, passando per le pizzerie. La mappa dei beni confiscati alla mafia nel lecchese

Il dr. Simeone
Stando dunque ai numeri riportati sulla pagina dell’”Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”, istituita proprio su spinta di Maroni, allora Ministro dell’Interno del Governo Berlusconi, aggiornata purtroppo solo al gennaio dello scorso anno – come fatto notare dal presidente con rammarico – a Lecco sarebbero 40 gli immobili e 19 le aziende sottratti alla mala, con quest’ultima categoria, che segue un percorso diverso rispetto a quello degli stabili, riconducibile prevalentemente alla famiglia Coco Trovato e alla primissima inchiesta sulla mafia nella nostra Provincia, l’ormai “storica” Operazione Wall Street.
Venendo invece alle strutture, il numero si “sgonfia” – senza però perdere il suo importante carico di significato – se si considera che i beni sono catalogati secondo i principi dell’accatastamento e dunque le pertinenze diventano unità singole seppur connesse al corpo centrale. Per semplificare: ad Airuno, il portale dell’Agenzia indica conta quattro diverse strutture, tutte riconducibili però all’ex Pizzeria Il Portico, sulla statale, già sede anche di un distaccamento della Guardia di Finanza, poi “riaccorpato”, a seguito della riorganizzazione sul territorio delle Fiamme Gialle, nel Comando di Lecco. “Si tratta dell’immobile più grande confiscato sul territorio provinciale” ci ha spiegato il Capo di Gabinetto della Prefettura, dottor Stefano Simeone, dall’alto della sua lunga esperienza a Lecco, con i primi passi mossi nel 1996. Il funzionario, a memoria, ci ha infatti tracciato l’intera mappa con la dislocazione di tutti i beni, comune per comune.
Ecco dunque l’elenco di beni lecchesi:
AIRUNO
“Il recupero è reso difficile dalla grandezza e dalle difficoltà di portafoglio” ha sottolineato il dottor Simeone.
BALLABIO
“Si tratta di uno scantinato assegnato al comune – prosegue il funzionario – dato in uso ad un gruppo di volontari ormai da anni”
CESANA BRIANZA
Un caso, questo, davvero particolare: “stiamo parlando di una strisciettina di terra vicino al Lago, inondata per buona parte dell’anno dall’acqua. Viste anche le dimensioni ridotte e questa caratteristica, difficilmente si riuscirà a utilizzarla concretamente”
COLICO
Seppur indicati dal sito dell’Agenzia, come sei beni, si tratta in realtà di due appartamenti con box assegnati già da tempo dal comune per finalità sociali
COSTA MASNAGA
Anche in questo caso, la situazione, è già balzata agli onori della cronaca per la sua peculiarità.
All’interno infatti del compendio di beni sequestrati sul quale l’amministrazione comunale vorrebbe da tempo realizzare una struttura per anziani, si trova anche un corpo ceduto ad inizi 2000 da un privato all’associazione culturale che gestisce il centro islamico (spesso indicato come la “moschea”). “Oltre a questo problema, a complicare il recupero del bene anche il fatto che il complesso non è messo per nulla bene” puntualizza Simeone.
Sempre a Costa Masnaga, invece, il 3 settembre 2011, in località Brenno, un terreno confiscato è stato restituito alla collettività, “trasformato” in un campo da calcio con parco giochi. Simbolicamente la struttura è stata intitolata a ricordo di Giuseppe Letizia (di Palermo) e Federica Taglialatela (di Napoli).
GALBIATE
Hanno seguito due percorsi differenti le due ville confiscate in paese. La prima ospita ormai da anni, su spinta dell’amministrazione comunale e della Caritas, una struttura per anziani. La seconda, destinata inizialmente ad ospitare alloggi per la Polizia di Stato e passata poi al Corpo Forestale dello Stato con la penuria di fondi che non permette di “dare una svolta” al futuro dell’edificio.
LECCO
In città due immobili sono stati destinati ad ospitare alloggi per la Polizia di Stato mentre in via Adamello, nel marzo del 2012, è stato consegnato ad una famiglia bisognosa, l’appartamento intitolato a Angelo Vassallo, sindaco di Pollica assassinato il 5 dicembre 2010. Il progetto alla base di questo intervento è quello dell’hounsing sociale portato avanti dall’amministrazione cittadino, in questo caso con l’appoggio della Cooperativa l’Arcobaleno Onlus.
MOLTENO
“I due immobili sono ora “fuori gestione” in quanto dissequestrati”
OLGINATE
Anche in questo caso si tratta di due appartamenti, assegnati dal comune per finalità sociali
TORRE DE’ BUSI
L’intervento di recupero, elogiato dal prefetto Bellomo nel corso della “festa” per l’ex Wall Street, è stato condotto da Aler che ha così consegnato agli aventi diritto 4 appartamenti, ciascuno della dimensione di circa 46-48 mq, il 3 dicembre di due anni fa. La risistemazione, che ha visto anche la realizzazione al piano terra di 2 posti macchina e il rifacimento delle aree esterne con la creazione di verde e di altri 2 posti auto, ha visto la partecipazione economica di Regione Lombardia e ALER Lecco con 175 mila euro ciascuna, oltre che il contributo di 10 mila Euro da parte della Provincia di Lecco, per un totale di 360 mila euro complessivi.
VALMADRERA
“Si tratta di una striscia di terra, abbastanza ampia, affidata da tempo a un’associazione di volontariato”
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A.M.