Lecco: domenica l'inaugurazione del monumento a Stoppani, 'curiosità' sull'abate nato in piazza XX Settembre

“Appello per Lecco” organizza domenica 25 ottobre la cerimonia inaugurale del restauro del monumento ad Antonio Stoppani, collocato sul lungolago cittadino nel 1928, opera del noto scultore Michele Vedani.
    La cerimonia avrà inizio alle ore 11, con il ritrovo dei partecipanti in piazza XX Settembre, presso la casa nella vecchia piazza del Mercato, nel cuore del vecchio borgo, che vide i natali del futuro abate geologo il 15 agosto 1824.

Il monumento ad Antonio Stoppani, negli anni ‘40

    Antonio Stoppani rivive, così, nella sua piazza natale, quella piazza XX Settembre che divenne tale quattro anni dopo la sua scomparsa e che, quindi, l’abate geologo del Bel Paese conobbe nella sua antica denominazione di piazza del Mercato. La casa è ancora “lì”, con i portici che accompagnano tutto il lato superiore della piazza stessa e le lapidi che segnano la facciata dell’edificio. La prima lapide venne collocata il 6 luglio 1913, dalla società alpina Antonio Stoppani, nel trentennale della fondazione.

Il monumento ad Antonio Stoppani, con la vecchia viabilità

Dalla piazza del Mercato lo sguardo di Antonio poteva spaziare sul gruppo montuoso del San Martino, il monte delle sue prime ricerche giovanili. Ancora ragazzo, a 12 anni entrò nel seminario diocesano di Castello sopra Lecco, iniziando gli studi verso il sacerdozio. Sono studi che lo portarono lontano da Lecco, a Seveso, a Monza, a Milano, nel seminario di corso Porta Venezia, dove visse le memorabili giornate del marzo 1848. Ma il cuore rimase alla piazza natale, ai monti, al lago, alla città, che ha onorato come uno dei suoi figli migliori.
    Lecco ricorda l’abate non solo con le lapidi della casa di piazza XX Settembre, ma soprattutto con il monumento sul lungolago. E’ stato quest’ultimo al centro dell’intervento di restauro, su progetto dell’architetto Elena Bianchi, promosso da Appello per Lecco e che porterà anche alla riattivazione delle due fontane laterale con ampi e spettacolari zampilli.

Piazza XX Settembre, con la casa natale sulla destra, presso i portici vecchi

Il territorio lecchese non manca poi di lapidi che rammentano gli studi, il passaggio, le soste pensose del geologo: al Sasso di Preguda, sopra Valmadrera, presso la parrocchiale di San Vittore ad Esino Lario, a Cortenova, nel cortile del convento manzoniano di Pescarenico, presso rifugi e tracciati alpini. Il CAI di Lecco, inaugurando nel 1895, il suo primo rifugio sociale sulle pendici del Resegone, appena sopra il piccolo insediamento rurale di Costa, dedicava il rifugio stesso al ricordo di Antonio Stoppani. E’ una denominazione che rimane tuttora, dopo 120 anni. E si chiama ancora “Seminario” il complesso nel quartiere Castello, che vide Stoppani fra gli studenti, prima di passare a San Pietro Martire di Seveso.

La zona del monumento a Stoppani con il parcheggio auto, ora tolto

Mario Cereghini, nella pubblicazione del 1965, “Immagini di Lecco nei secoli” scrive sul seminario di Castello “L’ampio cortile ed i vasti fabbricati lo fanno qualificare come il più importante complesso architettonico del territorio. Le sue sembianze risalgono alla metà del secolo XVII, con apporti posteriori”. Il seminario venne aperto il 5 novembre 1785; i chierici erano 87; venne chiuso nel 1839.
Il cortile con portico del seminario, punteggiato da 31 colonne di granito e dalla loggetta del 1° piano, risalente al 1806, è veramente una “chicca” nascosta e poco conosciuta della città di Lecco. Chissà che non torni in auge con il lodevole interessamento di Appello per Lecco.

La statua ad Antonio Stoppani, durante l’intervento di restauro

Antonio Stoppani è morto a Milano nel 1891; è sepolto presso il Monumentale di via Parini. Il museo del seminario arcivescovile di Venegono è dedicato dal 14 novembre 1952 ad Antonio Stoppani. In tale occasione il discorso ufficiale venne tenuto dall’allora sindaco della città di Lecco Ugo Bartesaghi, poi parlamentare della Repubblica. Antonio Stoppani venne rievocato come “pensatore di largo volo, geologo insigne, maestro eloquente”.

In calce la galleria di immagini scattate in cantiere:

Galleria fotografica (44 immagini)


A.B.
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