Lecco: 180 € per i biglietti di Ligabue, mai ricevuti. Donna truffata, un uomo condannato

Ha pagato 180 €, caricando l’importo su una Postepay, per quattro biglietti per il concerto di Ligabue all’Arena di Verona, trovati in vendita su un portale online. Ma ad assistere allo spettacolo dell’amato cantante non è potuta andare, perché i tagliandi non sono mai arrivati a casa e i suoi soldi sono spariti nel nulla.
A raccontare i fatti in Tribunale a Lecco, nella mattinata di venerdì 6 novembre, è stata una donna residente in città che ha denunciato l’uomo che l’ha truffata, condannato a 8 mesi di reclusione e 180 € di multa – oltre al pagamento delle spese processuali – dal giudice Enrico Manzi.
“Era l’estate del 2009, Ligabue avrebbe suonato a settembre e il concerto era sold out. Mi sono rivolta al “calderone” della Rete e ho trovato su un sito l’annuncio di un uomo che si faceva chiamare Ezio, che metteva in vendita tre biglietti al prezzo di 60 € l’uno. C’era un riferimento telefonico, l’ho contattato spiegandogli che ne cercavo 4 e lui mi ha risposto che aveva trovato un altro tagliando e che me l’avrebbe regalato” ha spiegato la donna. “Aveva una bella voce con accento romagnolo, sembrava una persona di cui fidarsi. E io, ingenuamente, l’ho fatto. Lui ha iniziato a mettermi fretta, mi ha fornito un numero di postepay dicendomi di effettuare il prima possibile il versamento di 180 €. Gli ho chiesto di avere una immagine dei biglietti ma ha risposto che il suo telefono non faceva foto. Ho fatto il pagamento in posta a Lecco, lui mi ha assicurato che i biglietti sarebbero arrivati. Li sto aspettando ancora adesso. La sua sim poi si è disattivata, è stato impossibile comunicare con lui”. La lecchese ha quindi deciso di sporgere denuncia, per evitare che altre persone finissero nella rete del truffatore.
La sua identità, come ha spiegato il maresciallo dei Carabinieri che ha testimoniato in aula, è emersa a seguito delle indagini effettuate a partire dall’intestazione della Postepay e della sim telefonica fornite online. L’uomo, E.M. le sue iniziali, risulta residente a Senigallia ed è già stato condannato nel 2013 per truffa. Il Pubblico ministero Mattia Mascaro ha chiesto la condanna a 8 mesi di reclusione e 100 € di multa, l’avvocato difensore l’assoluzione e in subordine la non punibilità per speciale tenuità del fatto.
Il giudice ha decretato invece la colpevolezza dell’uomo,
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