Lecco: già 8 i 'funerali di povertà' nel 2015, estremo saluto decoroso per gli indigenti

La bara di Nardi avvolta dal Tricolore
Una fine dignitosa e decorosa dopo una vita troppo spesso caratterizzata da fatica e difficoltà, persino da miseria.
Quest’anno sono già stati otto i “funerali di povertà” di cui si è dovuto fare carico il Comune di Lecco: si tratta di persone già segnalate ai servizi sociali che non hanno nessuno che possa provvedere alle loro esequie o la cui famiglia non riesce a sobbarcarsi i costi necessari per il funerale.
Nelle specifico uno dei soggetti per i quali l’amministrazione ha messo mano al portafoglio era un senzatetto, che ha aveva fatto della solitudine il suo modo di vivere. Come Darno Nardi, il 77enne rinvenuto cadavere – in avanzato stato di decomposizione - il 5 agosto 2014 nella grotta alle pendici del San Martino dove viveva. Profugo istriano nato il 1937 Nardi era scomparso nel 1967 e dichiarato morto negli anni ’80.
In questi casi è il Comune a farsi carico delle spese necessarie ad accompagnare le salme nel loro ultimo viaggio.
Un estremo saluto semplice ma decoroso, con tutto il necessario. A turno l’incarico è affidato ad una delle pompe funebri della città, che si occupano della vestizione, della redazione dei vari certificati, della bara con un mazzo di fiori e del trasporto prima in chiesa e poi al cimitero di Castello per la sepoltura con la durata di 10 anni.
Il tutto per un costo di circa 1100 euro, molto al di sotto del normale prezzo di un funerale.
Nel 2015, come si diceva, i funerali di povertà a carico dei servizi sociali di Lecco sono stati fino ad oggi 8, in linea con l’anno precedente quando erano stati complessivamente 9.
Solo 3 i casi in cui il Comune era dovuto intervenire nel 2013, mentre sia nel 2012 che nel 2011 erano stati 6.
Storie di povertà e di vite difficili, a cui è stata restituito un pizzico di dignità pur in un momento di dolore.
P.V.
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