Lecco: in commissione confronto tra Silea e Coordinamento, su rifiuti e teleriscaldamento
Il futuro dei rifiuti a 360°: è andato in scena nella serata di giovedì 12 novembre in commissione a Lecco il confronto tra Silea spa e il Coordinamento lecchese rifiuti zero.
Un tema che ha conquistato l'attenzione di diversi cittadini: se solitamente gli appuntamenti a Palazzo Bovara vedono la partecipazione soltanto di qualche giornalista, ieri sera il salone del primo piano era stracolmo. Presenti quasi tutti i consiglieri di maggioranza, anche coloro che non sono membri della commissione, oltre ad alcune decine di cittadini - più o meno vicini al coordinamento - che hanno potuto assistere al confronto.
in discussione innanzitutto la proroga dell'affidamento della raccolta dei rifiuti urbani prodotti dai lecchesi alla società di Valmadrera fino al 2029, per un compenso che attualmente supera i 4 milioni di euro all'anno.
La nuova sfida che Silea vuole affrontare in Provincia è quella di un ampliamento della raccolta e dei servizi connessi sul territorio: al momento serve un bacino di 200.000 abitanti, e nei prossimi anni si potrebbe arrivare alla copertura di tutto il lecchese.
"Si tratta di un affidamento di lungo periodo, che ci permette di prevedere una serie di novità per stare al passo con il continuo sviluppo tecnologico: nel piano finanziario abbiamo indicato la sperimentazione della tariffa puntuale, abbiamo dato l'incarico alla scuola agraria di Monza per studiare la sostenibilità di un trattamento a freddo dei rifiuti, e abbiamo individuato chi progetterà il nuovo impianto necessario al teleriscaldamento" ha commentato il presidente Mauro Colombo. "Non possiamo stare fermi, ma dobbiamo prepararci per i cambiamenti del futuro: nel 2018 ad esempio le direttive prevedono che la carta non venga più raccolta con il sacco viola".
La novità più importante - e più controversa - è sicuramente quella del teleriscaldamento. "Ci darà la possibilità di avere maggiore solidità di bilancio, e promuovere studi e interventi. I cittadini dei comuni coinvolti spenderanno meno per scaldarsi, ma anche chi non sarà toccato dall'impianto avrà vantaggi perché gli introiti serviranno a ridurre corrispettivi che i comuni pagano per smaltire i rifiuti" ha spiegato Colombo.
Il Coordinamento lecchese rifiuti zero ha organizzato una serata sul tema della riduzione dei rifiuti: l'appuntamento è per venerdì 20 novembre alle ore 20.30 presso l'oratorio di Civate. Si discuterà di "Consorzio Contarina: una realtà per il cambiamento nella gestione dei rifiuti" e di "Piccoli comuni si organizzazione: Gonzaga e la tariffa puntuale".
Un tema che ha conquistato l'attenzione di diversi cittadini: se solitamente gli appuntamenti a Palazzo Bovara vedono la partecipazione soltanto di qualche giornalista, ieri sera il salone del primo piano era stracolmo. Presenti quasi tutti i consiglieri di maggioranza, anche coloro che non sono membri della commissione, oltre ad alcune decine di cittadini - più o meno vicini al coordinamento - che hanno potuto assistere al confronto.
Virginio Brivio, Ezio Venturini, Stefano Angelibusi, Mauro Colombo, Eleonora Rota e Marco Peverelli
Da una parte il trio formato da Mauro Colombo, Eleonora Rota e Marco Peverelli in rappresentanza di Silea; dall'altra Gianni Gerosa e Raffaella Zingon. Nel mezzo i due padroni di casa: il presidente di commissione Stefano Angelibusi e l'assessore all'ambiente Ezio Venturini.in discussione innanzitutto la proroga dell'affidamento della raccolta dei rifiuti urbani prodotti dai lecchesi alla società di Valmadrera fino al 2029, per un compenso che attualmente supera i 4 milioni di euro all'anno.
La nuova sfida che Silea vuole affrontare in Provincia è quella di un ampliamento della raccolta e dei servizi connessi sul territorio: al momento serve un bacino di 200.000 abitanti, e nei prossimi anni si potrebbe arrivare alla copertura di tutto il lecchese.
Il pubblico in aula
"Abbiamo calcolato un risparmio grazie alle economie di scala di circa il 5%" ha spiegato Eleonora Rota."Si tratta di un affidamento di lungo periodo, che ci permette di prevedere una serie di novità per stare al passo con il continuo sviluppo tecnologico: nel piano finanziario abbiamo indicato la sperimentazione della tariffa puntuale, abbiamo dato l'incarico alla scuola agraria di Monza per studiare la sostenibilità di un trattamento a freddo dei rifiuti, e abbiamo individuato chi progetterà il nuovo impianto necessario al teleriscaldamento" ha commentato il presidente Mauro Colombo. "Non possiamo stare fermi, ma dobbiamo prepararci per i cambiamenti del futuro: nel 2018 ad esempio le direttive prevedono che la carta non venga più raccolta con il sacco viola".
La novità più importante - e più controversa - è sicuramente quella del teleriscaldamento. "Ci darà la possibilità di avere maggiore solidità di bilancio, e promuovere studi e interventi. I cittadini dei comuni coinvolti spenderanno meno per scaldarsi, ma anche chi non sarà toccato dall'impianto avrà vantaggi perché gli introiti serviranno a ridurre corrispettivi che i comuni pagano per smaltire i rifiuti" ha spiegato Colombo.
Mauro Colombo, Eleonora Rota e Marco Peverelli
Chi si sta battendo per evitare che i soldi pubblici siano investiti nel teleriscaldamento è il Coordinamento lecchese rifiuti zero, costituito da diverse associazioni che da mesi promuovono nei comuni lecchesi incontri formativi sul riciclo e lo smaltimento dei rifiuti, e una raccolta firme. "Non abbiamo nulla da dire sul teleriscaldamento di per sé, nè chiediamo che domani si spenga il forno di Valmadrera. Ma siamo contrari al progetto alimentato in questo modo" ha spiegato Gianni Gerosa. "I rifiuti residuali prodotti nella nostra Provincia coprono poco più del 50% della capacità del forno: il resto di quello che è incenerito è costituito da rifiuti ospedalieri, dal residuo che proviene da Seruso o da fuori del nostro territorio: abbiamo chiesto di conoscere con precisione da dove arrivano i rifiuti bruciati a Valmadrera, ma finora non abbiamo ottenuto risposte. Eppure i dati lombardi parlando chiaro: i 13 inceneritori presenti hanno bisogno di 2,5 milioni di tonnellate di rifiuti da bruciare, ma se ne producono solo 1,7".Gianni Gerosa e Raffaella Zingon
Il rischio - è stato il messaggio lanciato da Gerosa - è che si trascurino politiche all'insegna della diminuzione dei rifiuti per poter alimentare il forno e il teleriscaldamento. "E' un caso che un tempo eravamo ai primi posti in Italia per raccolta differenziata e ora siamo scivolati fino a metà classifica?" è stata la domanda posta.Il Coordinamento lecchese rifiuti zero ha organizzato una serata sul tema della riduzione dei rifiuti: l'appuntamento è per venerdì 20 novembre alle ore 20.30 presso l'oratorio di Civate. Si discuterà di "Consorzio Contarina: una realtà per il cambiamento nella gestione dei rifiuti" e di "Piccoli comuni si organizzazione: Gonzaga e la tariffa puntuale".
P.V.