Lecco: una novantina di commensali per la cena del Gruppo Aiuto Mesotelioma

Sono state una novantina le persone che nella serata di ieri, venerdì 4 dicembre, hanno raccolto l'invito dell'associazione Gruppo Aiuto Mesotelioma ritrovandosi per una cena informativa e benefica al ristorante Larius di via Nazario Sauro 3 a Lecco.

Allietata dagli sketch della storica cabarettista Loretta Ferrara, la serata conviviale è stata organizzata nell'ambito di una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza sulla pericolosità dell'amianto anche in provincia di Lecco.

Come ha spiegato il presidente dell'associazione Cinzia Manzoni, “nel lecchese siamo attivi dal 2013 e ci siamo costituiti in onlus lo scorso luglio; abbiamo proposto diverse iniziative sul territorio, come i concerti nella Basilica di San Nicolò con l'Accademia Corale di Lecco e il coro di Acquate nel 2014 e con il Coro Grigna nel 2015. A maggio abbiamo organizzato un convegno sull'amianto per affrontare il problema a 360 gradi e sono intervenuti 13 relatori tra cui il professor Mutti, massimo esperto di mesotelioma e titolare di una cattedra di ricerca a Manchester, il dottor Ardizzoia, primario del reparto di Oncologia dell'Ospedale di Lecco, e la giornalista di Wired Rosy Battaglia, che ha portato avanti un'approfondita inchiesta in tutta Italia sul tema dell'amianto”.

I dati emersi dal focus sul territorio lecchese sono allarmanti: tra capoluogo e provincia sono presenti oltre 71.000 metri cubi di amianto, “equivalenti a un palazzo di tredici piani. I dati statistici, che devono ancora essere aggiornati, indicano 130 decessi per mesotelioma in provincia di Lecco negli ultimi dieci anni e ci siamo resi conto che il trend è in aumento e il picco di mortalità sarà toccato tra il 2015 e il 2025. Per questo motivo abbiamo deciso di entrare a tutto campo su questa tematica, sensibilizzando istituzioni, popolazione e in particolare le giovani generazioni” ha proseguito Cinzia Manzoni.

L'associazione Gruppo Aiuto Mesotelioma Lecco infatti si pone come primo obiettivo quello di fornire sostegno ai malati e informazioni di carattere generale sulle malattie asbesto-correlate e sulle varie possibilità di cura, ma anche e sopratutto di far capire ai cittadini l'importanza di rimuovere l'amianto con le dovute cautele e segnalarne la presenza.

La struttura fisica di questo minerale ha la capacità di suddividersi in fibre sempre più fini al punto che ogni manipolazione ne produce una dispersione nell'ambiente. Leggere, volatili e microscopiche, queste fibre vengono inalate dall'uomo e possono rimanere anche per decenni nei polmoni senza rivelarsi, esplodendo magari a distanza di 30 anni in un mesotelioma pleurico, cancro mortale nel 95% dei casi.

“Data la natura della tematica vorremmo fare un appello alle istituzioni perché venga attivato uno “sportello amianto” partendo proprio dal comune di Lecco. Si tratterebbe di un aiuto concreto alla cittadinanza che avrebbe un luogo di riferimento dove informarsi, creando un anello di congiunzione con le istituzioni alle quali non vogliamo certo sostituirci” ha concluso il presidente Manzoni.

Per ulteriori informazioni sull'associazione www.gruppoaiutomesotelioma.org, mail info@gruppoaiutomesotelioma.org.
E.T.
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