Lecco: Giovanni Floris in città con Leggermente, il giornalista politico racconta la passione di scrittore e l'impegno lavorativo

Giovanni Floris, giornalista e conduttore televisivo dal 2002 di "Ballarò" su Rai3 e dal 2014 del talk-show "Di Martedì" in onda su La7, è stato il protagonista della serata che si è tenuta ieri all'interno della rassegna culturale "Leggermente" presso la Sala Ticozzi di Lecco.

Giovanni Floris

Un incontro ricco di aneddoti, durante il quale l'ospite ha parlato di attualità, politica, tv, ma soprattutto del suo nuovo romanzo "La prima regola degli Shardana".
Dopo il successo dell'esordio narrativo de "Il confine di Bonetti" pubblicato da Feltrinelli nel 2014, con questo secondo libro Floris ha dato vita a una sorta di commedia all'italiana, o meglio sarda.

Una prova letteraria incentrata sulla vita di tre amici che si trovano a affrontare un viaggio alla ricerca di sé stessi. "Un avvocato un po' imbroglione che vive di piccole truffe, un imprenditore fallito e un giornalista di successo non riescono più a ritrovarsi nella loro vita, hanno perso il sapore delle cose, il gusto e la volontà di eccellere. I tre cinquantenni, amici da sempre, prendono allora al balzo l'occasione atipica di far rinascere una squadra di calcio in Sardegna e ci si buttano con così tanta passione che si metteranno nei guai, passando attraverso mille peripezie, da cui però usciranno probabilmente con un sapore nuovo. A guidarli ci sarà anche una donna, Michela, che a differenza dei tre è ancora capace di appassionarsi e di innamorarsi, e per questo l'unica in grado di guidarli in quelle situazioni in cui da soli non saprebbero muoversi" ha raccontato l'autore.
La scelta di ambientare la trama in Sardegna viene dalla passione dell'autore per questa Terra, qui descritta nella sua forma meno conosciuta ai più, quella del cuore dell'Ogliastra.

"La Sardegna non è un atollo, ma un'isola splendida anche al suo interno. La durezza della pietra del terreno in cui è ambientato il libro corrisponde alla durezza in cui si ritrovano i tre protagonisti. È una terra che li porta a confrontarsi con i fatti e a rendersi quindi conto di quello che sono". Alla scelta dell'ambientazione si lega inevitabilmente anche quella del titolo e in particolare degli Shardana. Questi ultimi erano degli antichi guerrieri, navigatori e pirati del 200 a.C. che partivano dalla Sardegna per combattere e conquistare terre, per poi fare ritorno in patria. Su questi guerrieri i sardi, che ironizzano sempre, hanno ideato una prima regola, come si legge nel titolo. Per sapere però quale sia si è costretti a leggere tutto il libro.

Come si è accennato all'inizio, nel corso della serata sono stati toccati vari argomenti oltre a quello narrativo. L'ospite ha raccontato infatti della sua esperienza lavorativa prima come giornalista economico e poi, dall'approdo in tv nel 2001, politico.
"Fin da piccolo il mio sogno era fare il giornalista, ma non avrei mai immaginato di ottenere la visibilità che ho avuto dal 2002 in poi. La tv mi ha cambiato, ma anche dato tutto. Lì tutto viene amplificato, errori compresi, e ci si trova a dover fare i conti con l'immagine di quello che la gente vede, che è diversa dall'immagine che io ho di me. Anche il contatto con la politica è stato importante, perché mi ha insegnato a relativizzare ogni altro tipo di approccio" ha spiegato Floris.

Da qui si è poi finiti a parlare della situazione attuale, del tutto differente da quella degli inizi di Ballarò: "nel 2002 la classe politica era rappresentata da Berlusconi e Prodi, due figure che incarnavano due antropologie politiche distinte. Oggi rappresenta il disinteresse degli italiani alla politica stessa. Ci sono nuove facce ma non ci sono veri cambiamenti: i politici di oggi si sono formati con quelli che intendevano contrastare, guardando o partecipando ai talk show senza una vera formazione, ma con un atteggiamento volto a disprezzare e banalizzare la complessità delle cose".

Infine un ultimo commento è andato sulla sua presente esperienza a La7, con il nuovo talk show "DiMartedì", che lo vede impegnato ogni settimana con una puntata la cui durata raggiunge le tre ore, che conta ben 28 ospiti.
Ci si domanda come faccia a trovare il tempo per scrivere romanzi. Lo stesso autore ha confessato che fare il giornalista è molto duro e impegnativo, ma scrivere romanzi gli piace molto in quanto gli permette di uscire dagli schemi rigorosi che il suo lavoro gli impone. Dove trova dunque il tempo? In estate, in Sardegna.
P.M.
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