Lecco: gli studenti del Badoni incontrato Motta, autore dei Promessi Sposi a fumetti
Strappare i Promessi Sposi del Manzoni dal gravoso stereotipo del romanzo 'noioso', 'pesante' e 'difficile', il cosiddetto 'mattone', come viene spesso definito dai ragazzi, e dotarlo di nuovo 'appeal', nuova freschezza e attrattività grazie all'impiego di uno stile più diretto e capace di coinvolgere e affascinare anche il pubblico più giovane: stiamo parlando del 'fumetto'. Stefano Motta, saggista e romanziere, studioso del mondo religioso del Seicento e del Manzoni, ha tradotto il sogno di molti studenti in realtà: a lui, infatti, va il merito di aver dato vita ad una versione agile del romanzo storico nostrano, dove attraverso la rievocazione semiseria di storia e personaggi si riassumono i 38 capitoli di un'opera tanto preziosa quanto incompresa sui banchi di scuola.
Nella cosiddetta 'sala gialla' dell'Istituto, hanno preso posto le classi seconde dell'Istituto, che all'indomani della lettura integra dell'opera manzoniana si sono dilettati nella lettura della versione fumettistica di Motta, che al suo interno include giochi e rebus riguardanti i capitoli illustrati.
L'esperimento, ha di fatto raccolto grande consenso tra gli alunni, che hanno mostrato coinvolgimento e interesse, risollevando il romanzo dalla considerazione gravosa che gli avevano attribuito. "I ragazzi sono stati molto attenti: all'inizio erano un po' 'basiti', perché hanno sempre considerato i Promessi Sposi come 'il mattone'. Leggerlo in questa nuova ottica, invece, ha permesso loro di appassionarsi maggiormente al Manzoni, scoprendo la grande modernità delle tecniche impiegate dall'autore, e avanzando considerazioni che non avevano mai fatto", ha proseguito la professoressa.
Stefano Motta
La formidabile pensata di Motta, è stata accolta con entusiasmo dall'Istituto Badoni di Lecco, che in collaborazione con Confcommercio e all'interno della manifestazione Leggermente, ha ospitato nella mattinata di ieri l'autore desiano per una lezione ad hoc sul romanzo da lui reinterpretato, durante la quale sono state esaminate le fasi di progettazione e di realizzazione del suo lavoro.Nella cosiddetta 'sala gialla' dell'Istituto, hanno preso posto le classi seconde dell'Istituto, che all'indomani della lettura integra dell'opera manzoniana si sono dilettati nella lettura della versione fumettistica di Motta, che al suo interno include giochi e rebus riguardanti i capitoli illustrati.
L'esperimento, ha di fatto raccolto grande consenso tra gli alunni, che hanno mostrato coinvolgimento e interesse, risollevando il romanzo dalla considerazione gravosa che gli avevano attribuito. "I ragazzi sono stati molto attenti: all'inizio erano un po' 'basiti', perché hanno sempre considerato i Promessi Sposi come 'il mattone'. Leggerlo in questa nuova ottica, invece, ha permesso loro di appassionarsi maggiormente al Manzoni, scoprendo la grande modernità delle tecniche impiegate dall'autore, e avanzando considerazioni che non avevano mai fatto", ha proseguito la professoressa.
A sinistra la professoressa Soccio
La versione fumettistica e l'impiego di modalità di approfondimento basate sul 'gioco', si sono rivelate allo stesso tempo preziosi strumenti a disposizione dell'insegnante, che ha potuto così rivolgersi ad un 'pubblico' il più ampio possibile: "abbiamo considerato la versione fumettistica come una modalità fortemente inclusiva di insegnamento, considerando le numerose situazioni di difficoltà che si registrano nel mondo della scuola. La reinterpretazione di Motta, infatti, permette di essere fruita da tutti, anche dai ragazzi che hanno difficoltà ad avvicinarsi alla lingua del Manzoni e che per questo si erano approcciati al romanzo originale con grande diffidenza. Attraverso l'utilizzo del gioco, invece, anche loro hanno potuto lasciarsi coinvolgere dall'opera".
Giulia Achler