Calolzio: in centinaia per la rappresentazione della Passione a Foppenico con 80 figuranti, una liturgia di fede e preghiera

E' stato un intensissimo momento di fede quello vissuto ieri sera a Foppenico: tutta la comunità si è fermata per partecipare alla rappresentazione della Passione di Cristo organizzata dal gruppo dell'Oratorio.
Non uno spettacolo teatrale, non una "semplice" rievocazione, ma una vera e propria liturgia, profonda e commovente, alla quale hanno voluto partecipare centinaia e centinaia di fedeli che hanno assistito al racconto delle ultime giornate di vita di Gesù, dall'ultima cena fino alla morte in croce.

Ben 80 i figuranti - ma a loro bisogna aggiungere i numerosi volontari rimasti dietro le quinte - che hanno reso possibile la rappresentazione, alla sua seconda edizione ma già vissuta come una vera tradizione da tutta la frazione.
La lettura del Vangelo ha scandito i momenti più importanti, rappresentanti nel campo dell'oratorio: l'ultima Cena, la preghiera all'orto degli ulivi, il tradimento di Giuda. E ancora il processo e la condanna a morte, la flagellazione e la via crucis fino alla chiesa: un lento e silenzioso corteo in preghiera ha scortato il Cristo fino al Golgota - la gradinata all'ingresso della parrocchiale - dove si è svolta la crocefissione vera e propria.

"Non è un teatro ma una celebrazione di quel Venerdì Santo in cui Gesù ha vissuto la sua Passione, che lo ha portato fino alla morte in croce. Questa sera siamo qui perché amiamo il signore Gesù. Siamo qui per lui, perché crediamo in lui: crediamo che la sua sofferenza e il suo patimento, con la sua morta, ci ha salvato, ci ha donato una vita nuova" è stato il messaggio lanciato dal parroco don Angelo Belotti. "Siamo qui per contemplare il volto sofferente di Cristo nel quale vogliamo vedere e contemplare il volto di tanti nostri fratelli e sorelle oggi che - proprio come Gesù - hanno un volto sfigurato dal dolore, dalla violenza dall'egoismo, dall'arroganza, dal rifiuto, dal muri, dai fili spinati, dalla malattia, dalla droga, dall'alcol, dal non senso della vita. Sono questi i volti che vogliamo contemplare questa sera: possa l'amore di Gesù vincere le cause dei mali che li hanno sfigurati".

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La liturgia si è poi conclusa con un momento di preghiera all'interno della chiesa.
I vestiti d'epoca, le musiche e le letture hanno davvero creato un'atmosfera e profonda, sincera ed emozionante. Una serata in cui si è davvero respirato il senso di comunità: nonni e nipotini, mamme e ragazzi, giovani e meno giovani si sono uniti in una grande preghiera comunitaria.

Alle finestre di Foppenico e nei cortili attraversati dalla processione tante famiglie hanno voluto accendere poi lumino: piccole lucciole tremolanti che hanno accompagnato la lenta via crucis, scandita solo dalle preghiere di Don Angelo.

Ha sfiorato anche a noi, semplici cronisti un po' distratti arrivati sul posto "solo" per documentare l'evento, il clima intimo e raccolto che ha pervaso tutti i fedeli: una liturgia in fondo antica, semplice e profonda, che ha riacceso quella dimensione intima e individuale, quell'esigenza del sacro, fatta di silenzi e riflessioni, troppo spesso schiacciata dalla fretta e dalla quotidianità di tutti i giorni.

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Paolo Valsecchi
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