Gli scout lecchesi a Mariano Comense per il ''San Giorgio'': il resoconto di Francesco
Anche gli scout lecchesi hanno partecipato al grande raduno per il patrono San Giorgio: sabato e domenica si sono incontrati a Mariano Comense insieme ai gruppi di Como e Sondrio.
Una grande iniziativa – fatta di giochi e divertimento ma anche di momenti di preghiera e riflessione - che vi raccontiamo attraverso le parole Francesco Declich, giovane scout del gruppo Lecco 3.
Anche quest’anno è giunto il momento del San Giorgio. E’ una delle uscite più importanti dell’intero anno scout, per il valore storico, religioso e morale che racchiude. San Giorgio era infatti un cavaliere di Diocleziano; morì martire proprio sotto l’imperatore. Egli è il patrono di tutti noi scout.
Caricati nel bagagliaio le tende e gli oggetti necessari (taniche e teli) siamo pronti per partire. Arriviamo dopo circa tre quarti d’ora. Per prima cosa io e la mia squadriglia (gruppo di circa nove persone guidato da un capo) dobbiamo trovare il nostro sottocampo: un’ala del campo in cui dobbiamo mettere le tende.
Una squadriglia di un gruppo non sarà mai assieme ad una dello stesso gruppo, ma con altre di gruppi diversi: questo è uno degli aspetti che mi piacciono di più perché dà l’opportunità di approfondire la conoscenza di persone mai viste o magari incrociate qualche volta per caso. Montiamo in fretta le tende dato che la pioggia sta per arrivare e iniziamo le attività organizzate dai capi squadriglia.
Ci aspetta poi la cena, durante la quale condividiamo il cibo che ognuno di noi ha portato, con vero spirito scout. Il bivacco intorno al fuoco occupa quasi tutta la serata: cantiamo, ridiamo, ci intratteniamo coi giochi più disparati. Alla fine c’è sempre un momento di preghiera, che offre sempre spunti interessanti di riflessione anche su tematiche attuali.
Una grande iniziativa – fatta di giochi e divertimento ma anche di momenti di preghiera e riflessione - che vi raccontiamo attraverso le parole Francesco Declich, giovane scout del gruppo Lecco 3.
Anche quest’anno è giunto il momento del San Giorgio. E’ una delle uscite più importanti dell’intero anno scout, per il valore storico, religioso e morale che racchiude. San Giorgio era infatti un cavaliere di Diocleziano; morì martire proprio sotto l’imperatore. Egli è il patrono di tutti noi scout.
Caricati nel bagagliaio le tende e gli oggetti necessari (taniche e teli) siamo pronti per partire. Arriviamo dopo circa tre quarti d’ora. Per prima cosa io e la mia squadriglia (gruppo di circa nove persone guidato da un capo) dobbiamo trovare il nostro sottocampo: un’ala del campo in cui dobbiamo mettere le tende.
Una squadriglia di un gruppo non sarà mai assieme ad una dello stesso gruppo, ma con altre di gruppi diversi: questo è uno degli aspetti che mi piacciono di più perché dà l’opportunità di approfondire la conoscenza di persone mai viste o magari incrociate qualche volta per caso. Montiamo in fretta le tende dato che la pioggia sta per arrivare e iniziamo le attività organizzate dai capi squadriglia.
Ci aspetta poi la cena, durante la quale condividiamo il cibo che ognuno di noi ha portato, con vero spirito scout. Il bivacco intorno al fuoco occupa quasi tutta la serata: cantiamo, ridiamo, ci intratteniamo coi giochi più disparati. Alla fine c’è sempre un momento di preghiera, che offre sempre spunti interessanti di riflessione anche su tematiche attuali.
