Lello Valitutti, dal 'centro handicappati' di Lecco ai cortei 'antagonisti' in carrozzella

Non è passato, ieri come in altre occasioni, inosservato. Ma oltre a vedere in lui un disabile in carrozzella “in azione” all’interno di un corteo organizzato dai “no borders” al Brennero qualcuno ci ha visto anche… una vecchia conoscenza lecchese. 68 anni, anarchico da sempre, Pasquale “Lello” Valitutti, definito dalla stampa nazionale come un “habituè delle manifestazioni di protesta” in quanto presente, solo per citare le occasioni più recenti, al corteo del 2014 promosso nella Capitale dai "Movimenti Sociali contro la Precarietà e Austerity” e lo scorso anno ai tafferugli che hanno guastato l’apertura ufficiale, il primo maggio, dell’Esposizione Universale con il centro di Milano messo a ferro e fuoco dai black bloc infiltrati nella sfilata degli attivisti  No-Expo ha lavorato infatti – a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 – come educatore per il Comune di Lecco presso l’allora Centro polivalente handicappati di via Achille Grandi, a Germanedo.

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Originario di Milano ma attualmente residente a Roma, pensionato dopo aver concluso la propria carriera lavorativa in un centro di ricerca, Valitutti balzò per la prima volta agli onori della cronaca già nel dicembre del 1969: si trovava infatti anch’egli in questura a Milano il giorno in cui Giuseppe Pinelli, “venne suicidato” – per usare un’espressione propria di “Lello” – da una finestra della Questura, dove era trattenuto per accertamenti in seguito dell’esplosione della bomba che provò la strage di piazza Fantana. L’uomo, sentito come testimone, sostenne di essere stato fatto “accomodare” in una stanza vicina a quella dove era trattenuto il “compagno” e di non aver visto nessuno attraversare il corridoio nei quindici minuti antecedenti il fatto ma di essere stato poi prelevato da due agenti dopo la caduta: il commissario Calabresi in persona gli avrebbe comunicato che il Pinelli si era buttato. Valitutti fu immediatamente trasferito a San Vittore, dove verrà rilasciato il giorno dopo (anche per lui era scaduto il tempo massimo del fermo) senza essere stato interrogato. Una versione quella resa dal milanese considerata poi inattendibile.

Foto della manifestazione di Roma (www.corriere.it)

Basta inserire in suo nome in un motore di ricerca per vedere però come, con il passare degli anni, non abbia perso il mordente: una foto decisamente più recente rispetto alla vicenda Pinelli lo ritrae mentre, bomboletta spray alla mano, con la sua carrozzella elettrica “muso a muso” con un blindato, tenta di imbrattare il mezzo stesso in sfregio al potere dello stato. Ieri l’ennesima comparsata alla manifestazione di protesta contro la chiusura del valico alpino per fermare gli immigrati. E non sarà certo l’ultima.
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