Lecco: salute mentale e Cps cittadino, con Marco Cavallo corteo e spunti di riflessione
Ha marciato per le vie della città portando il suo messaggio di libertà, dignità e rispetto, accompagnato da un colorato corteo di studenti, rappresentanti di istituzioni e associazioni, ma anche semplici cittadini che, incuriositi dalla sua presenza, lo hanno seguito.
Marco Cavallo, scultura in cartapesta costruita nel 1973 nell’ospedale psichiatrico di Trieste sotto la guida di Franco Basaglia, ha catturato l’attenzione di molti a Lecco nella mattinata di oggi, offrendo lo spunto per una riflessione profonda sulle tematiche della salute mentale.
“C’è ancora molto da fare in Italia, alcuni ospedali psichiatrici giudiziari sussistono, e il diritto alla salute mentale non è ovunque garantito. A Lecco non siamo all’anno zero, è presente una grande sensibilità ma abbiamo un Centro Psico Sociale fatiscente, su cui grava uno sfratto. Una situazione umiliante per chi vi accede, che necessita di una soluzione”. Tra gli obiettivi che il Forum Salute Mentale (promotore dell’iniziativa) ha indicato quali fondamentali vi sono la “contenzione zero” e le “porte aperte”, di strutture in grado di offrire assistenza 24 ore su 24 a pazienti e famiglie.
Presenti anche i ragazzi di 4^ B del Bertacchi, che hanno approfondito in classe il tema della salute mentale e della rivoluzione portata dalla legge 180, e gli studenti del liceo artistico che hanno creato cavalli azzurri ispirati agli artisti più noti, posizionati nelle scuole della città e in ospedale. Loro anche la realizzazione che ha accolto il corteo al Politecnico.
Coloratissimo anche il gruppo della comunità “Il Gabbiano”, che a Colico e Calolziocorte accoglie tossicodipendenti e persone affette da disagio psichico.
Sono oltre 4.000 i pazienti affetti da disturbi psichiatrici certificati nella nostra Provincia, dove sono presenti strutture, Centri psico sociali e reparti ospedalieri. “Basaglia ha portato una rivoluzione nella cura della salute mentale, ma la strada da percorrere è ancora lunga” ha sottolineato Donegà. “Servono servizi ambulatoriali aperti a sostegno delle famiglie e dei malati, che possono essere seguiti rimanendo nel contesto famigliare. È necessario trovare nuove risposte, attuabili attraverso una rete di realtà”
Un concetto sottolineato anche dall’assessore ai servizi sociali Riccardo Mariani, che ha evidenziato come sia la solitudine – dei pazienti e delle loro famiglie – il primo nemico da sconfiggere nell’affrontare la malattia mentale. “Marco cavallo lancia un messaggio chiaro, di apertura e di inclusione sociale. Costituisce un simbolo forte, e la città oggi ha risposto nel modo migliore”.
“Il grande cavallo azzurro chiamò per nome i matti così divennero persone, parlarono, scrissero lettere con i loro desideri: correre, volare, amare. Le lettere chiamarono altre persone. I desideri divennero realtà. Tutti insieme marciarono e con l’energia di un fiume in piena distrussero per sempre le mura che li imprigionavano”.
Marco Cavallo, scultura in cartapesta costruita nel 1973 nell’ospedale psichiatrico di Trieste sotto la guida di Franco Basaglia, ha catturato l’attenzione di molti a Lecco nella mattinata di oggi, offrendo lo spunto per una riflessione profonda sulle tematiche della salute mentale.
I ragazzi del Bertacchi e del liceo artistico
“Marco Cavallo ha portato il suo messaggio ovunque, è l’icona di muri e recinzioni abbattuti. Ieri era il 38° anniversario della legge 180, anche detta Basaglia dal nome dei suoi promotori, che ha chiuso i manicomi ponendo fine a secoli di segregazione dei malati psichici” ha spiegato Guerrino Donegà, parlando di fronte al municipio lecchese dove il corteo, proveniente da Piazza Garibaldi, si è fermato per dare spazio a riflessioni e ringraziamenti.“C’è ancora molto da fare in Italia, alcuni ospedali psichiatrici giudiziari sussistono, e il diritto alla salute mentale non è ovunque garantito. A Lecco non siamo all’anno zero, è presente una grande sensibilità ma abbiamo un Centro Psico Sociale fatiscente, su cui grava uno sfratto. Una situazione umiliante per chi vi accede, che necessita di una soluzione”. Tra gli obiettivi che il Forum Salute Mentale (promotore dell’iniziativa) ha indicato quali fondamentali vi sono la “contenzione zero” e le “porte aperte”, di strutture in grado di offrire assistenza 24 ore su 24 a pazienti e famiglie.
La comunità "Il Gabbiano"
I ragazzi della Stoppani
Marco Cavallo ha portato a Lecco un pizzico di magia, fornendo lo spunto ad approfondimenti attuati dagli studenti. Come i ragazzi della scuola secondaria di primo grado Stoppani di Lecco, che hanno realizzato lo striscione che ha aperto il corteo insieme ai ragazzi della scuola potenziata, con i quali durante tutto l’anno scolastico promuovono iniziative di carattere manipolativo ed espressivo.Presenti anche i ragazzi di 4^ B del Bertacchi, che hanno approfondito in classe il tema della salute mentale e della rivoluzione portata dalla legge 180, e gli studenti del liceo artistico che hanno creato cavalli azzurri ispirati agli artisti più noti, posizionati nelle scuole della città e in ospedale. Loro anche la realizzazione che ha accolto il corteo al Politecnico.
Coloratissimo anche il gruppo della comunità “Il Gabbiano”, che a Colico e Calolziocorte accoglie tossicodipendenti e persone affette da disagio psichico.
Sono oltre 4.000 i pazienti affetti da disturbi psichiatrici certificati nella nostra Provincia, dove sono presenti strutture, Centri psico sociali e reparti ospedalieri. “Basaglia ha portato una rivoluzione nella cura della salute mentale, ma la strada da percorrere è ancora lunga” ha sottolineato Donegà. “Servono servizi ambulatoriali aperti a sostegno delle famiglie e dei malati, che possono essere seguiti rimanendo nel contesto famigliare. È necessario trovare nuove risposte, attuabili attraverso una rete di realtà”
Un concetto sottolineato anche dall’assessore ai servizi sociali Riccardo Mariani, che ha evidenziato come sia la solitudine – dei pazienti e delle loro famiglie – il primo nemico da sconfiggere nell’affrontare la malattia mentale. “Marco cavallo lancia un messaggio chiaro, di apertura e di inclusione sociale. Costituisce un simbolo forte, e la città oggi ha risposto nel modo migliore”.
Riccardo Mariani, Virginio Brivio, Raffaele Straniero
Alcuni bambini hanno letto brani ispirati alla realizzazione collettiva in cartapesta, alta 4 metri, trascinata su ruote per le strade del centro. Il messaggio di Marco Cavallo continuerà a marciare in città: domani mattina all’ospedale Manzoni si svolgerà un incontro con i pazienti, i famigliari e gli operatori della Psichiatria, e al pomeriggio a palazzo Belgioioso la Compagnia della Comunità di Riabilitazione psichiatrica si Piario si esibirà in uno spettacolo teatrale. Lunedì è in programma un incontro coni detenuti del carcere, accompagnato dalla musica degli studenti del liceo Grassi, e nel pomeriggio Marco cavallo sarà ospite in consiglio e saluterà la città.“Il grande cavallo azzurro chiamò per nome i matti così divennero persone, parlarono, scrissero lettere con i loro desideri: correre, volare, amare. Le lettere chiamarono altre persone. I desideri divennero realtà. Tutti insieme marciarono e con l’energia di un fiume in piena distrussero per sempre le mura che li imprigionavano”.