Olginate: nuovi successi per Beatrice Pinchetti ai campionati europei di agility dog

Un’altra grande soddisfazione per la giovanissima Beatrice Pinchetti, la ormai nota quindicenne olginatese che anche quest’anno ha ottenuto degli ottimi risultati ai campionati europei juniores di agility dog, la disciplina sportiva dell’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana riconosciuta dal Coni, che consiste in un percorso ad ostacoli che un cane, guidato dal suo padrone, deve affrontare in un ordine e in un tempo precisi. Cresciuta sulle orme di papà Giuseppe, dell’associazione Toby Dog, Beatrice ha partecipato alle prime gare all’età di quattro anni, tanto che sul suo curriculum sportivo campeggiano già in bella vista ben cinque europei juniores e un mondiale, nonché numerose medaglie e riconoscimenti internazionali. Di ritorno dalla Slovacchia – la nazione che ha ospitato la competizione di quest’anno – con un quarto posto nella gara a squadre e un sesto posto – su 190 partecipanti – in quella individuale, Beatrice, insieme ai suoi inseparabili amici a quattro zampe, ha accettato volentieri di sottoporsi a una breve intervista, con cui cogliamo l’occasione di raccontare la sua storia e le sue esperienze sportive in giro per il mondo.

Beatrice in azione

Come è stata la tua esperienza in Slovacchia? Come si sono svolte le gare del campionato europeo?
Il campionato si è svolto in un maneggio di Cilistov, in Slovacchia: ho raggiunto il luogo delle gare con mio papà (che è anche il mio allenatore) e tutta la mia famiglia, che mi segue e mi sostiene sempre, in ogni occasione. Le gare, così come le prove di qualificazione, che ho affrontato in tre momenti successivi a Modena e a Roma e che hanno visto il passaggio del turno di soli 30 ragazzi under 18 su un totale di 490 atleti, si sono subito rivelate molto competitive ed entusiasmanti: complessivamente, infatti, erano presenti 487 binomi, provenienti da 24 nazioni, tutti con un livello tecnico molto elevato. In totale ho dovuto affrontare quattro percorsi di agility e jumping, due singoli e due a squadre, con altri tre atleti italiani che ho conosciuto solo al momento delle prove. Witch, il mio border collie, è stato fantastico per tutta la durata della competizione: con lui ho conquistato il sesto posto individuale, un risultato pazzesco, considerando che i cani in gara erano ben 190 e che avevo gareggiato nella categoria 14-18 anni per la prima volta, avendo superato, secondo il regolamento, i precedenti limiti di età. Una grande soddisfazione è arrivata anche dalla competizione a squadre, che, con un quarto posto, ci ha fatto sfiorare il podio.

In che modo ti sei avvicinata per la prima volta all’agility dog? Come si inserisce questa grande passione nella tua vita di quindicenne?
Ho iniziato a praticare questo sport grazie a mio papà, istruttore con la sua associazione Toby Dog, e ho partecipato alle mie prime competizioni a soli quattro anni; attualmente, in casa, abbiamo tre cani, di cui mi prendo cura quotidianamente in prima persona, anche per rinsaldare il mio rapporto con loro, ma comunque può accadere che debba scendere sul terreno di gara con altri cuccioli. I miei fedeli e “atletici” amici a quattro zampe sono Witch, un border collie e Cooper, uno shetland sheepdog: naturalmente con loro ho un feeling speciale, che va alimentato giorno dopo giorno, con pazienza e costanza. Si tratta di un lavoro che richiede grande impegno e che va ben oltre la pratica sportiva sul campo. Solitamente mi alleno due o tre volte alla settimana, presso un’area all’aperto appositamente attrezzata ad Airuno, dove mi concentro sia sulla parte di agility vera e propria – con percorsi ad ostacoli, salti, slalom, passaggi all’interno di tubi e piccole acrobazie – sia su quella di “educazione”, di comunicazione e di guida del cane. La durata degli allenamenti è molto variabile ed è difficilmente prevedibile: è molto importante, infatti, tenere conto del livello di resistenza e di stanchezza del cane, che non deve mai perdere il suo naturale entusiasmo e deve sempre mostrare interesse e attenzione. Durante i fine settimana, poi, ci sono le gare, in cui finalmente ci si può mettere in gioco e testare i propri progressi; l’agility dog, in pratica, riempie tutte le mie giornate: per me è un grande impegno, ma soprattutto una bellissima passione, che posso portare avanti grazie anche alla mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto e appoggiato.

Ringraziando Beatrice per la sua gentilezza e disponibilità, non ci resta che fare a lei e ai suoi simpatici amici a quattro zampe un grosso “in bocca al lupo” per le prossime esperienze sportive in giro per il mondo, che saranno sicuramente ricche di soddisfazioni e successi.
B.P.
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