Valmadrera: con l'Eight Team il soft air si presenta al pubblico

“Non facciamo la guerra, pratichiamo uno sport”: è questo il messaggio di “pace” che l'Eight Team di Valmadrera, associazione sportiva dilettantistica di Soft air,  l'attività ludico-sportiva basata su tecniche, tattiche e usi militari,  è tornata a lanciare nella giornata di ieri contro tutti i pregiudizi che gravano sulla cosiddetta “guerra simulata”. Riunitisi sin dalla mattina presso il parcheggio della Baia di Parè, in occasione del 4° anno di adesione al tradizionale mese dello sport che coinvolge il Comune di Valmadrera a settembre, i promotori e alcuni praticanti hanno portato sotto il tendone allestito le cosiddette “repliche” unitamente alle altre attrezzature da gioco, dando dimostrazione e spiegazione di quello che il Soft air è, al di là dell'apparenza: uno sport di gruppo, prima di tutto, e come tale carico di quegli importanti riferimenti che le pratiche sportive sanno veicolare.

La squadra dell'Eight team

Le repliche da gioco

“Questa disciplina insegna la capacità di stare insieme e il fair play. L'onestà del giocatore è una caratteristica fondamentale e infatti, eccetto che in competizioni particolari, non è prevista la figura dell'arbitro: spetta ai partecipanti confessare quando si viene colpiti” ha spiegato Fulvio Campanelli, presidente Eight Team. “Non si tratta in alcun modo di uno sport violento, dal momento che non implica il contatto fisico diretto, e non è assolutamente pericoloso: i pallini che impieghiamo con le “repliche” non arrecano danno, e siamo forniti di tutte le protezioni necessarie”. 

Jessica Bonora, tesoriera Eight team e il presidente Fulvio Campanelli

Il gioco, che vede confrontarsi squadre diverse con l'obiettivo di “eliminare”gli avversari colpendoli con le air soft gun (ASG), riproduzioni di vere armi da fuoco da guerra, prevede l'impiego di un'attrezzatura minima, composta in genere da una replica di arma da fuoco ad aria compressa (a gas, a molla con caricamento manuale o elettrico) in grado di sparare pallini da 0.2 g o superiori, uno o più caricatori, occhiali di protezione o maschera per proteggere il viso, una tuta mimetica, scarponi da montagna o anfibi e un gilet tattico per portare in modo pratico l'equipaggiamento. Le sfide,hanno luogo in campi situati in zone boschive o urbane (spesso degradate), con il vantaggio di sottrarle a situazioni di vandalismo.


“Quando abbiamo in programma una partita, lo segnaliamo sempre alle forze dell'ordine, in modo che siano consapevoli della nostra presenza. Utilizzando il suolo pubblico, siamo sempre attenti a rispettare  l'ambiente che ci circonda: i pallini delle repliche che impieghiamo sono biodegradabili e periodicamente ci occupiamo di ripulire i posti dove passiamo” ha assicurato il presidente Campanelli.

L'attrezzatura da gioco

Il soft air, che fa capo ad una federazione propria, la FISA, riconosciuta dal CONI, prevede quindi campionati veri e propri, tornei locali e nazionali ed eventi internazionali della durata di uno o più giorni: per quanto riguarda in particolare l'Eight Team di Valmadrera, si gioca tutte le domeniche, alternando il campo “di casa”, a Carate Brianza, all'uscita su territori “nemici”.
Attualmente, sono 25 i giocatori iscritti al gruppo valmadrerese, di età variabile dai 18 anni sino ai 60 circa, e tre gli istruttori di gioco: le iscrizioni sono aperte a tutti, a partire dal 14° anno di età, anche se fino ai 18 anni l'associazione richiede l'affiancamento di un genitore o un responsabile. Anche la componente femminile, decisamente minoritaria in questo sport forse per una questione “di facciata”, è però in crescita.

“Le donne dimostrano anche nel soft air di avere una marcia in più: quando hanno un obiettivo, arrivano fino in fondo senza farsi distrarre, prendendo sul serio la pratica e allo stesso tempo divertendosi molto” ha assicurato Jessica Bonora, tesoriera dell'Eight Team nonché giocatrice di Soft air.
Lei e  Fulvio Campanelli non hanno dubbi: “il Soft air è uno sport adatto a tutti, bisogna andare oltre alle impressioni: certo, se ci fossero più genitori disposti a provare insieme ai loro figli le cose andrebbero diversamente. Non essendo così, il pregiudizio continua a dilagare”. Per chiunque voglia provare sulla propria pelle l'emozione di questa esperienza, le iscrizioni all'Eight team sono aperte. “Speriamo di poterci rafforzare dal punto di vista numerico. La cosa più bella è quella di essere diventati una squadra sia dentro che fuori dal campo di gioco: il Soft air ci insegna a stare insieme, e insieme ci si diverte sempre”.
Giulia Achler
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