Lecco: domenica l'ingresso di Don Claudio Maggioni nella vallata del Gerenzone

(foto Varesenews)
La Chiesa Cattolica, con la Diocesi di Milano, ha realizzato un’unità fra San Giovanni, Rancio e Laorca, che venne ventilata una prima volta in sede civica nel 1887. Si progettò di costituire un nuovo ente locale, ovvero un municipio unico tra San Giovanni, Rancio e Laorca, nella vallata del Gerenzone. Il Consiglio Comunale di Rancio fu, però, nella seduta del 31 marzo 1887, con voto unanime, contrario alla proposta di unificazione. Era sindaco di Rancio Antonio Bonaiti.
L’unificazione dei tre Comuni venne di nuovo sollevata nel 1923/1924, quando si prospettò l’unificazione dei “Comuni contermini” a Lecco città per il progetto della “Grande Lecco”, un’unificazione che però avvenne regolarmente operativa con il 1° marzo 1924. La stessa cancellò l’autonomia non solo dei municipi di San Giovanni, Rancio e Laorca, ma anche quelli di Castello, Acquate, Germanedo e poi, successivamente, di Maggianico.
La Comunità Pastorale delle parrocchie di San Giovanni, Rancio e Laorca, si deve invece al provvedimento assunto dieci anni or sono dall’allora arcivescovo cardinale Dionigi Tettamanzi, che nominò primo parroco don Emilio Colombo, ora a Brivio.
Chi trova a Lecco don Claudio Maggioni? Trova due sacerdoti diocesani che lo hanno preceduto nell’ordinazione nel 1982, un anno prima della sua. Sono don Marco Tenderini, nativo di Premana, residente in quartiere Bonacina e don Eusebio Stefanoni, nativo di Suello, cappellano al Santuario Madonna della Vittoria, in Lecco centro.
Nativo di Vimercate, come già detto, don Claudio può riportare alla memoria dei lecchesi di una certa età il prevosto mons. Enrico Assi, giunto a Lecco il 1° novembre 1958 come vicario con diritto di successione dell’anziano prevosto mons. Giovanni Borsieri, el prevustin della bontà e della carità. Don Assi era nato a Vimercate nel 1919; ordinato prete nel 1943: è rimasto a Lecco sino al 1976. Venne nominato vescovo nel dicembre 1975 e consacrato nella Basilica di San Nicolò dal cardinale Giovanni Colombo, nel gennaio 1976. Era il primo prevosto di Lecco a ricevere la dignità episcopale. La cerimonia di ordinazione avvenne in una Basilica gremitissima e si ripeteva, così, un rito che mancava da San Nicolò dal 1951, quando era stato consacrato vescovo il comboniano padre Giovanni Battista Cesana, originario di Castello e missionario in Sudan. Mons. Enrico Assi è stato poi ausiliare di Milano e vescovo titolare a Cremona, dove è sepolto nella cripta del Duomo. Una lapide lo ricorda nella cappella del Clero, presso il Monumentale di via Parini in Lecco.
Non lontano da Vimercate si trova Ornago, che a metà Ottocento era un importante centro agricolo che conservava già il settecentesco Santuario della Beata Vergine al Lazzaretto. Lo storico prevosto del Risorgimento lecchese, Antonio Mascari, quando venne chiamato, nel 1827, alla prevostura di Lecco, proveniva da Ornago. Mascari era nato a Cortenova, in Valsassina, nel 1790. E’ deceduto il 6 ottobre 1861, dopo essere stato per 34 anni prevosto di San Nicola. La città di Lecco dedica a Mascari una via che, partendo dalla Basilica, tocca angoli caratteristici del vecchio borgo, come la contrada di Santa Marta, con la chiesetta dal portichetto barocco. Via Mascari termina in via Cavour, l’antica “Contrada Larga”.
Don Claudio Maggioni celebra la Messa solenne di immissione, come parroco, nella chiesa di Maria Assunta in Rancio Basso, alle ore 11 di domenica 25 settembre. La parrocchiale di Maria Assunta, in Rancio, è stata consacrata il 16 novembre 1884, lo stesso giorno in cui, in piazza Garibaldi, veniva inaugurato il monumento al comandante dei Mille.
A.B.