Torre de' Busi: a Casarola 'svelate' la fontana e la statua dedicate a Mazzola e don Camillo
Nel pomeriggio di sabato 24 settembre a Torre de' Busi sono state presentate una statua di Papa Giovanni XXIII dedicata alla memoria di Don Camillo Mistrini, ex-parroco di Favirano e San Gottardo e una fontana in memoria di Gian Maria Mazzola, ex-presidente di Hidrogest.
Questi monumenti, finemente costruiti in un solo mese con la collaborazione dei membri del gruppo alpini e della protezione civile, sono posti nel grazioso parco, in via Casarola, nella frazione omonima che ad oggi ospita il maggior numero di caseggiati moderni e quindi giovani famiglie del comune.
Don Camillo Mistrini, invece, è stato un parroco sempre impegnato nel rendere partecipi i giovani alle attività della parrocchia, ma ha anche sempre prestato attenzione ai problemi dei singoli e a quelli del comune. Pur impegnato in una battaglia più grande di lui contro la malattia, ha perseguito il suo mandato fino alla fine, nascondendo anche ai suoi concittadini le sue vere condizioni per non preoccuparli. E' deceduto a 51 anni l'8 Settembre ed è stato seppellito a Curnasco di Treviolo, il suo comune nativo. Alla cerimonia di ieri hanno preso parte le sue sorelle Miriam ed Eleonora.
Il sindaco ha quindi ringraziato coloro i quali hanno collaborato alla costruzione dei monumenti rappresentati da Andrea Rosa, Pierluigi Scaglia, Carlo Meroli e Giuseppe Meroli per gli alpini e da Antonio Carenini della Protezione civile.
Giuliana, moglie di Gian Maria Mazzola, che non ha potuto presenziare perché occupata in un evento a Sasbach, il paese gemellato con Mapello, ha lasciato al sindaco di Torre una lettera per farla leggere durante la presentazione. Nella sua missiva ha voluto spendere parole di ringraziamento verso la comunità lecchese che ha "adottato" il marito ma ha anche descritto la forza del manufatto scelto per ricordarlo: "una fontana è il simbolo ideale per lui perché in essa l'acqua sgorga senza barriere, come le sue idee e la sua volontà".
Il vicesindaco di Capriate ha parlato della figura di Mazzola all'interno della società idrica, che "ha unito un territorio del "nord" (Torre de' Busi) con uno del "sud" (Capriate), in un abbraccio fatto d'acqua, come di vita, per tutti quanti".
Il presidente Hidrogest, rappresentando la sua azienda, ha prima di tutto ringraziato il sindaco di Torre de' Busi per il suo discorso commovente, per il lavoro di costruzione, ma anche per l'idea del memoriale, per una figura che ha fatto crescere l'azienda, fondata da 70 anni, rendendola una realtà del territorio. Ha anche ribadito il concetto espresso dal vice-sindaco Arnoldi, dicendo che "Hidrogest appartiene ai comuni ed è un servizio che va difeso", ha inoltre parlato della fontana come di un simbolo "di come anche oggi, noi vogliamo andare avanti".
Miriam Mistrini, sorella del parroco, ha parlato di come il fratello se ne sia andato in modo sereno. Ha inoltre raccontato un aneddoto: quando il don andava a pranzare da lei a Curnasco, se ne andava sorridendo per "tornare a respirare aria buona". Questo perché don Camillo amava profondamente il "suo" comune della Val San Martino, che descriveva come "un posto bello di gente buona", ma soprattutto amava la sua comunità, i suoi alpini e i suoi giovani, con cui aveva un rapporto molto saldo.
Dopo i discorsi, due bambini hanno tagliato il nastro ricevendo a loro volta le simboliche "chiavi del parco".
La fontana presenta inciso il loto, simbolo dei "colori dell'acqua" e una citazione dal cantico delle creature di San Francesco: "laudato sii mi Signore per sora acqua".
La statua è invece il busto sorridente di Papa Roncalli con una targa dedicata a Don Camillo.
Questi monumenti, finemente costruiti in un solo mese con la collaborazione dei membri del gruppo alpini e della protezione civile, sono posti nel grazioso parco, in via Casarola, nella frazione omonima che ad oggi ospita il maggior numero di caseggiati moderni e quindi giovani famiglie del comune.
La fontana dedicata a Mazzola
Gian Maria Mazzola è stato un uomo della comunità: ha iniziato la sua carriera come amministratore comunale per poi diventare sindaco di Mapello, suo comune di origine, ed infine entrare con un ruolo di responsabilità in Hidrogest. Sempre impegnato nell'aiuto ai giovani, come numero uno della società idrica ha anche creato insieme all'Università degli Studi di Bergamo il progetto "Isola delle idee", che permette a talentuosi ragazzi di ricevere sponsorizzazioni e finanziamenti per i loro brevetti. E' venuto a mancare il primo aprile all'età di 58 anni a causa di una malattia, che ha tenuto privata fino alla fine, per non preoccupare i suoi conoscenti. Alla presentazione hanno presenziato la figlia Camilla, il sindaco di Sotto il Monte Maria Grazia Dadda, il vice-sindaco di Capriate ed ex-Hidrogest Carlo Arnoldi e per l'attuale presidente della società Massimo Monzani.Don Camillo Mistrini, invece, è stato un parroco sempre impegnato nel rendere partecipi i giovani alle attività della parrocchia, ma ha anche sempre prestato attenzione ai problemi dei singoli e a quelli del comune. Pur impegnato in una battaglia più grande di lui contro la malattia, ha perseguito il suo mandato fino alla fine, nascondendo anche ai suoi concittadini le sue vere condizioni per non preoccuparli. E' deceduto a 51 anni l'8 Settembre ed è stato seppellito a Curnasco di Treviolo, il suo comune nativo. Alla cerimonia di ieri hanno preso parte le sue sorelle Miriam ed Eleonora.
Il busto di Giovanni XXIII dedicato a don Camillo
Prima del taglio del nastro il sindaco Eleonora Ninkovic ha voluto parlare delle figure e del ruolo nella comunità degli uomini a cui sono stati dedicate queste opere. Il sindaco è anche stato colto da una sincera commozione, durante il suo discorso, dovuto allo stretto legame che ha avuto con Don Mistrini e il Mazzola. Prima di passare la parola ha spiegato la ragione dei memoriali: "Questi monumenti sono dedicati con il cuore ed il massimo rispetto alle nuove generazioni, a due persone che hanno lavorato con il massimo rispetto proprio per il territorio e per i giovani".Il sindaco ha quindi ringraziato coloro i quali hanno collaborato alla costruzione dei monumenti rappresentati da Andrea Rosa, Pierluigi Scaglia, Carlo Meroli e Giuseppe Meroli per gli alpini e da Antonio Carenini della Protezione civile.
Giuliana, moglie di Gian Maria Mazzola, che non ha potuto presenziare perché occupata in un evento a Sasbach, il paese gemellato con Mapello, ha lasciato al sindaco di Torre una lettera per farla leggere durante la presentazione. Nella sua missiva ha voluto spendere parole di ringraziamento verso la comunità lecchese che ha "adottato" il marito ma ha anche descritto la forza del manufatto scelto per ricordarlo: "una fontana è il simbolo ideale per lui perché in essa l'acqua sgorga senza barriere, come le sue idee e la sua volontà".
Le 'chiavi del parco' consegnate ai due bambini a cui è stato affidato il taglio del nastro
Il sindaco di Sotto il Monte ha parlato della figura di Papa Giovanni XXIII, raffigurato dalla scultura dedicata a Don Camillo Mistrini, che ha accompagnato purtroppo i memoriali di due uomini che hanno vissuto per la loro comunità.Il vicesindaco di Capriate ha parlato della figura di Mazzola all'interno della società idrica, che "ha unito un territorio del "nord" (Torre de' Busi) con uno del "sud" (Capriate), in un abbraccio fatto d'acqua, come di vita, per tutti quanti".
Il presidente Hidrogest, rappresentando la sua azienda, ha prima di tutto ringraziato il sindaco di Torre de' Busi per il suo discorso commovente, per il lavoro di costruzione, ma anche per l'idea del memoriale, per una figura che ha fatto crescere l'azienda, fondata da 70 anni, rendendola una realtà del territorio. Ha anche ribadito il concetto espresso dal vice-sindaco Arnoldi, dicendo che "Hidrogest appartiene ai comuni ed è un servizio che va difeso", ha inoltre parlato della fontana come di un simbolo "di come anche oggi, noi vogliamo andare avanti".
Autorità e famigliari presenti alla cerimonia
Camilla Mazzola, anche dato l'affetto dimostrato al padre, ha ringraziato tutti i presenti, per poi lasciarsi andare alle emozioni.Miriam Mistrini, sorella del parroco, ha parlato di come il fratello se ne sia andato in modo sereno. Ha inoltre raccontato un aneddoto: quando il don andava a pranzare da lei a Curnasco, se ne andava sorridendo per "tornare a respirare aria buona". Questo perché don Camillo amava profondamente il "suo" comune della Val San Martino, che descriveva come "un posto bello di gente buona", ma soprattutto amava la sua comunità, i suoi alpini e i suoi giovani, con cui aveva un rapporto molto saldo.
Dopo i discorsi, due bambini hanno tagliato il nastro ricevendo a loro volta le simboliche "chiavi del parco".
La fontana presenta inciso il loto, simbolo dei "colori dell'acqua" e una citazione dal cantico delle creature di San Francesco: "laudato sii mi Signore per sora acqua".
La statua è invece il busto sorridente di Papa Roncalli con una targa dedicata a Don Camillo.
Riccardo Gilardi