Bellano: ''sgasa'' con le moto nel box. A giudizio per rumore

Un rapporto così difficile da diventare addirittura oggetto di discussione in un'aula del tribunale di Lecco. Si è svolto stamani dinnanzi al giudice monocratico Nora Lisa Passoni il procedimento penale che vede un cinquantenne residente a Bellano chiamato a difendersi dal reato di molestie e disturbo della quiete (secondo quanto previsto dall'articolo 660 cp). I fatti al centro del fascicolo penale si riferiscono al 2012 quando l'uomo sarebbe stato denunciato dai vicini di casa, esasperati dall'eccessivo rumore prodotto dalle sue...motociclette. Secondo la versione resa dai querelanti - presenti stamani in aula e assistiti dall'avvocato Marilena Guglielmana - l'imputato avrebbe infatti ''sgasato'' con le due ruote custodite in uno dei box esterni del complesso condominiale in cui vive. Episodi che si sarebbero ripetuti più volte, sia di giorno che di notte, turbando così la quiete e il riposo dei vicini secondo i quali l'uomo avrebbe addirittura tenuto accesa in più occasioni la propria autovettura, provocando rumore e inquinamento inutili.
Una versione dei fatti smentita però dalla moglie e dalla figlia dell'imputato, sentite stamani come testi della difesa, rappresentata dall'avvocato Ruggero Panzeri. Secondo le due infatti, il capofamiglia avrebbe acceso le due motociclette solo in rare occasioni per ''testare il funzionamento della batteria'' visto che erano da tempo ferme. Episodi sporadici che tuttavia non sarebbero mai avvenuti di notte, nè tanto meno nelle ore convenzionalmente dedicate al riposo. ''Abitiamo in un condominio: se queste accuse fossero vere si sarebbero dovuti lamentare tutti i nostri vicini, invece a parte i querelanti nessuno ha mai detto nulla'' ha asserito la moglie dell'imputato nel rispondere alle domande formulatele dalle parti.
Terminata la deposizione della donna, il giudice ha aggiornato l'udienza al prossimo 11 gennaio, quando l'imputato sarà sottoposto ad esame e l'istruttoria dibattimentale potrà avviarsi alla conclusione. La dottoressa Passoni ha tuttavia invitato difesa e parte civile a valutare una eventuale conciliazione, stante la tenuità dei fatti e l'opportunità di mantenere una sorta di ''quieto vivere''.
G.C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.