Lecco: si rinnova la devozione ai Morti di Laorca, 3 messe
La settimana che precede la ricorrenza dei Defunti - il 2 novembre - vede la celebrazione di alcune Messe nell’antichissima chiesetta detta “del cimitero”, sopra Laorca. La denominazione esatta di tale chiesa è quella di San Giovanni Battista, alle grotte, nel territorio parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo in Laorca di Lecco.
Nel 1960 è stato il compianto Arsenio Mastalli, profondo ricercatore di documenti antichi, a scrivere sulla chiesetta di San Giovanni “L’oratorio chiamato con il nome del santo Precursore, sino a tutto il secolo XVII, si diceva dedicato a San Giovanni Crisostomo. Infatti, i documenti dell’epoca sono concordi nel dire che San Giovanni Bocca d’Oro fosse il titolare della chiesetta addossata al monte, adorno di pittoresche stalattiti, di edera, di muschio …”.
Risulta che nel 1566 San Carlo visitò la chiesa di San Giovanni Bocca d’Oro e la trovò bella e sufficientemente ornata. Nel 1589 arrivò a Laorca l’arcivescovo Gaspare Visconti. L’arcivescovo segna nella relazione della visita “San Giovanni Bocca d’Oro dista dai santi Pietro e Paolo passi 109 e mezzo”. E da quest’ultima relazione che nel 1990 prende titolo il volume oggi praticamente introvabile “A 109 passi dalla chiesa di Laorca – Fede e storia intorno alle grotte”, voluto dall’allora parroco don Angelo Galbusera. La chiesa è, infatti, il punto principale di riferimento di un’area eccezionale di fede, storia, arte e natura che ha avuto il riconoscimento di “Tour europeo” a livello internazionale, grazie anche alla promozione dell’Associazione Amici dei Musei del territorio lecchese, con Tiziana Rota ed Adriana Baruffini. Se ne è parlato anche l’anno scorso in una serata promossa dal GEL, presso l’oratorio San Giuseppe in Laorca.
Una devozione popolare antica circonda i morti di Laorca; ha retto i mutamenti, le trasformazioni tumultuose, notevoli, imprevedibili della storia. Una tradizione di religiosità rurale, che colloca la venerazione degli anziani con il rispetto verso i patriarchi dotati di sapienza e di esperienza; che sente il fascino di ogni culto e di ogni memoria tramandata. E così, anche nella nuova Europa del futuro, coinvolta nei più avanzati modelli tecnologici e nell’esperienza culturale del post moderno, i morti di Laorca, con la chiesetta al cimitero sotto le grotte continuano ad essere … vivi nel sentimento e nel ricordo popolare.
Le Messe saranno celebrate dal parroco don Claudio Maggioni, alle ore 18 di lunedì 24, mercoledì 26, venerdì 28 ottobre. Quest’anno i fedeli che saliranno ai Morti di Laorca ricorderanno, in modo particolare, i 24 giovani militari caduti nella guerra 1915/1918, quando Laorca annoverava circa 1800 abitanti, e le 46 vittime della terribile epidemia di spagnola, che si verificò sempre nel periodo della Grande Guerra.
La chiesetta al cimitero alle grotte, con l’antistante sagrato
Andrea Luigi Apostolo, nella sua pubblicazione del 1855, scriveva “Antichissima è la chiesetta di San Giovanni Battista. Consta all’incontro con i libri parrocchiali di Laorca che quella chiesetta fosse anticamente dedicata a San Giovanni Crisostomo e che il primo parroco di Laorca venne installato solamente nel 1630 nell’attuale chiesa parrocchiale esistente al centro del villaggio. Le cappelle della Via Crucis furono erette nell’anno 1776, per cura dei laorchesi”.Nel 1960 è stato il compianto Arsenio Mastalli, profondo ricercatore di documenti antichi, a scrivere sulla chiesetta di San Giovanni “L’oratorio chiamato con il nome del santo Precursore, sino a tutto il secolo XVII, si diceva dedicato a San Giovanni Crisostomo. Infatti, i documenti dell’epoca sono concordi nel dire che San Giovanni Bocca d’Oro fosse il titolare della chiesetta addossata al monte, adorno di pittoresche stalattiti, di edera, di muschio …”.
Il singolare campaniletto a vela
L’oratorio esisteva già nel 1285, allorché Goffredo da Bussero scrisse l’interessante “Liber notitiae Sanctorum Mediolanum” dove si legge, fra gli edifici sacri esistenti nella Pieve di Lecco “Lauorcha, ecclesia santi Joannis”.Risulta che nel 1566 San Carlo visitò la chiesa di San Giovanni Bocca d’Oro e la trovò bella e sufficientemente ornata. Nel 1589 arrivò a Laorca l’arcivescovo Gaspare Visconti. L’arcivescovo segna nella relazione della visita “San Giovanni Bocca d’Oro dista dai santi Pietro e Paolo passi 109 e mezzo”. E da quest’ultima relazione che nel 1990 prende titolo il volume oggi praticamente introvabile “A 109 passi dalla chiesa di Laorca – Fede e storia intorno alle grotte”, voluto dall’allora parroco don Angelo Galbusera. La chiesa è, infatti, il punto principale di riferimento di un’area eccezionale di fede, storia, arte e natura che ha avuto il riconoscimento di “Tour europeo” a livello internazionale, grazie anche alla promozione dell’Associazione Amici dei Musei del territorio lecchese, con Tiziana Rota ed Adriana Baruffini. Se ne è parlato anche l’anno scorso in una serata promossa dal GEL, presso l’oratorio San Giuseppe in Laorca.
L’interna della chiesa con statue ed affreschi
Le Messe nella novena verso i Morti consentono di entrare in una chiesa solitamente chiusa al pubblico e notare il patrimonio artistico e storico, oltre che di fede, che la chiesa presenta. La chiesa conserva la statua della Madonna del Carmine che ogni anno viene portata, in solenne processione, nella terza domenica di luglio. Si trova, sempre all’interno, la statua del beato Giobbe, legata alla tradizione dell’acqua propizia per gli allevatori dei bachi da seta, particolarmente viva sino agli anni antecedenti la seconda guerra mondiale 1940/1945. Un affresco antichissimo rappresenta la Madonna che incontra la cugina santa Elisabetta, madre di San Giovanni Battista. Un altro affresco rappresenta la nascita di San Giovanni Battista. Eccezionali i due angeli ceroferari, che si trovano sul lato destro dell’altare centrale che risalgono al 1638.Una devozione popolare antica circonda i morti di Laorca; ha retto i mutamenti, le trasformazioni tumultuose, notevoli, imprevedibili della storia. Una tradizione di religiosità rurale, che colloca la venerazione degli anziani con il rispetto verso i patriarchi dotati di sapienza e di esperienza; che sente il fascino di ogni culto e di ogni memoria tramandata. E così, anche nella nuova Europa del futuro, coinvolta nei più avanzati modelli tecnologici e nell’esperienza culturale del post moderno, i morti di Laorca, con la chiesetta al cimitero sotto le grotte continuano ad essere … vivi nel sentimento e nel ricordo popolare.
Le Messe saranno celebrate dal parroco don Claudio Maggioni, alle ore 18 di lunedì 24, mercoledì 26, venerdì 28 ottobre. Quest’anno i fedeli che saliranno ai Morti di Laorca ricorderanno, in modo particolare, i 24 giovani militari caduti nella guerra 1915/1918, quando Laorca annoverava circa 1800 abitanti, e le 46 vittime della terribile epidemia di spagnola, che si verificò sempre nel periodo della Grande Guerra.
A.B.