Lecco: i ''simboli dell’Arma'' nel Calendario Storico 2017, per la prima volta presenti i QR Code

Dodici mesi accompagnati dai “simboli dell’Arma”, raffigurati nei diversi stili in cui l’arte grafica si è evoluta nel tempo a partire dall’anno di fondazione del corpo militare italiano, il 1814.
È questo il tema del Calendario Storico 2017 presentato nella mattinata di oggi presso l’aula magna della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, alla presenza del Ministro della Difesa Roberta Pinotti, del Capo di Stato Maggiore della Difesa Claudio Graziano e del Comandante Generale dell’Arma Tullio del Sette.

Il maggiore Claudio Arneodo e il maresciallo Giuseppe Silvano

Presso il comando provinciale dei Carabinieri di Lecco è stato il maggiore Claudio Arneodo, affiancato dal maresciallo Giuseppe Silvano, ad illustrare le caratteristiche dell’ultima edizione del calendario e dell’agende dell’Arma, caratterizzati da una importante novità. Su entrambi sono infatti presenti “QR code” attraverso i quali è possibile, attraverso un telefono cellulare, accedere al sito e i canali social network istituzionali, a informazioni storiche sul corpo militare, i periodici, i comandi e i reclutamenti, mentre sull’agenda una sezione specifica è dedicata alla banda musicale e alle fanfare.


Il Calendario storico 2017 reca in copertina due carabinieri inseriti nell’aura rossoblu dell’Arma, uno con l’uniforme bisecolare e l’altro con quella attuale, a rappresentare la presenza attiva, vicina e amica a tutela della gente e degli agglomerati urbani.
La carabina è il soggetto scelto per gennaio, rappresentata in una grafica ottocentesca con la città di Torino (dove nacquero i Carabinieri con le Regie Patenti del 13 luglio 1814) sullo sfondo, mentre è Firenze (capitale d’Italia che nel 1868 li tenne a battesimo) a campeggiare sulla pagina di febbraio, in cui l’elmo dei corazzieri è disegnato in stile vittoriano.
L’Art Nouveau è stata scelta per rievocare la daga a marzo, mentre il tratto sobrio e raffinato del Wiener Werkstatte esalta l’alamaro dei colletti delle uniformi in aprile. È in stile futurista la tavola di maggio, con bandoliera e giberna, mentre la banda rossa distintiva della divisa dei Carabinieri è proposta a giugno in stile Bauhaus.
La doppia pagina centrale riporta la Fiamma con un segno grafico contemporaneo, riproposta in una elaborazione geometrica nitida che filtra la passione e la dedizione del Carabiniere, trasformandola nei colori della Bandiera.

La copertina

Il calendario prosegue a luglio e agosto con il pennacchio rosso-blu della Grande Uniforme Speciale, rappresentato in Art Déco, e il Mantello in stile Razionalista. La Lucerna compare a settembre, resa con le forme dell’Optical Art degli anni ‘60, mentre ottobre è dedicato al basco, raffigurato con lo stile Hippie degli anni ‘70. La saetta e il numero di emergenza 112, espressioni vive del pronto intervento, sono illustrate in stile Pop a novembre, mentre a dicembre è proposto il polso di un carabiniere con un orologio che (proprio come nei moderni “watch” multifunzione) rivela cos’è l’Arma, racchiudendo i simboli di tutti i reparti che la contraddistinguono, tra cui la Guardia Forestale che ne entrerà a far parte da gennaio 2017.
Nella tavola finale si ribadisce l’imprescindibile valenza dell’elemento umano che, per il Carabiniere, viene prima di ogni altro, professionale e tecnico. Le parole costituiscono una “scala di virtù”  e qualità che, nella grafica scelta, conducono alla Fiamma dell’inconfondibile berretto rigido nero, che le racchiude tutte.

Galleria fotografica (17 immagini)


Il Calendario, divenuto ormai un oggetto di culto, ha raggiunto  una tiratura di 1.300.000 copie, di cui quasi 10.000 in altre lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco e arabo), indice sia dell’affetto di cui gode la Benemerita, sia del valore dei suoi contenuti, che ne fanno un prodotto editoriale apprezzato, ambito e presente nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro, a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”.
Nato nel 1928, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 il Calendario tornò a vivere nel 1950 e da allora è stato puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dei Carabinieri e della stessa Storia d’Italia.
La pubblicazione ha una rilevanza particolare per la famiglia dell’Arma, costituendo motivo di coesione attorno a un oggetto semplice eppure significativo, poiché ispirato ai valori nei quali si riconosce ogni carabiniere, da un capo all’altro d’Italia.
Il Comandante Generale Tullio Del Sette nella mattinata di oggi ha dapprima evidenziato il rinnovamento “estetico e funzionale” della nuova agenda, con uno “stile moderno, attento alle innovazioni tecnologiche”, per la prima volta  disponibile anche in lingua inglese.
Riguardo al calendario, egli ha specificato che esso è “frutto di una accurata e innovativa ricerca estetica su aspetti culturali che uniscono l’attenzione alla Storia dell’Arte ai segni distintivi e alla storia dell’Arma”, sottolineando il richiamo “ai valori morali che da sempre sostengono e contraddistinguono la sua opera al servizio delle nostre comunità, di ogni cittadino e specie di chi ha più bisogno. Valori che devono essere perpetuati e riaffermati nel tempo perché costituiscono la base morale di un modo di sentire fondante e insopprimibile, che fa dell’Arma una forza coesa, affidabile ed efficiente, un’istituzione moderna e dinamica, protesa al futuro che guarda con giustificato ottimismo e rinnovato vigore”.
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