Lecco: il ricordo di Mattia, morto a 21 anni, rivive grazie ai suoi amici. ''Eri speciale, un grande uomo. Arrivederci a lassù''

“È stata una lunga giornata senza di te, ma prima o poi ci rivedremo. Questo non è un addio. Arrivederci a lassù, amico mio. Sarà difficile ora andare avanti, ti ricorderemo per sempre con il tuo sorriso”. Sono stati gli amici più cari a raccontare, attraverso parole cariche di affetto, chi era Mattia Mellace Milani, per loro semplicemente “Mellas”, rinvenuto senza vita nel proprio letto dai suoi genitori, strappato alla vita a 21 anni da un arresto cardiaco che non gli ha lasciato scampo.
Una “persona speciale”, amico “di quelli veri, sempre pronto a offrirti la sua spalla, a donarti il suo sorriso”, un “grande uomo” capace di portare ovunque l’allegria. Tanti i pensieri pronunciati questo pomeriggio nella Basilica di San Nicolò, dove famigliari e amici si sono riuniti per l’ultimo saluto al giovane lecchese.

Mattia Mellace Milani

A Monsignor Franco Cecchin il difficile compito di offrire una speranza nella tragedia che ha colpito la famiglia residente a San Giovanni, reso però più semplice dai genitori di Mattia, Agazio e Concetta. A loro è andato il ringraziamento del sacerdote, “edificato” dalla forza con cui hanno affrontato la perdita del dono più grande. “Conoscendoli ho rivissuto il dramma dei miei genitori, quando mio fratello ventenne è mancato in un tragico incidente stradale” ha esordito. “Siamo spiazzati di fronte alla morte a 21 anni. Una vita piena, un arresto cardiaco e improvvisamente ci ha lasciati. È una situazione paradossale, ma carica di luce” ha spiegato Monsignor Cecchin, che ha ricordato il percorso di Mattia in città, alla scuola dell’infanzia e in oratorio, la comunione e la cresima proprio in basilica, e gli studi al liceo scientifico Leopardi e all’università Statale, in economia. “Dio ci ha fatto un dono grandissimo, e poi ce lo ha tolto. Ma ci dà la forza di vivere questo distacco, di superare il dolore immane per la perdita di un figlio. La luce arriva da Gesù Cristo. Le cose più vere sono quelle che hanno scritto gli amici. Questi sono i veri giovani, in grado di dare un futuro alla nostra città, e all’Italia”. Ed è attraverso la lettera che loro hanno scritto ad Agazio e Concetta, che Mattia è stato ricordato. “Eri una persona speciale, uno di quegli uomini che hanno un animo buono, sempre disponibile ad aiutare tutti. La cosa che sapevi fare meglio era portare l’allegria, con i tuoi scherzi, le tue battute, i tuoi racconti inverosimili sulle cose più disparate. Eri un ragazzo intraprendente, sempre disposto ad accontentare tutti” ha spiegato Cecchin, leggendo il loro scritto.

“Dobbiamo fare nostre le parole di Gesù. Egli ci dice: “non sia turbato il vostro cuore”. Non è una frase di circostanza, ma ha un fondamento. Ci esorta: “abbiate fede, io vi prenderò con me. Io sono la via, la verità e la vita”. Anche Mattia ha un messaggio per noi: “Vivete, con fede convinta”. Grazie a te. Ti avrei voluto conoscere in un altro momento, ma la provvidenza ha voluto altrimenti. Sono vicino alla tua famiglia, a Federica e a tutti tuoi amici”
ha concluso Monsignor Cecchin, rivolgendosi direttamente a lui.
Anche la sua ragazza ha voluto ricordarlo con poche parole ricche di significato: “il destino mi ha tolto la cosa più bella che avevo. Hai fatto parte di me, eri il mio gentiluomo, amore mio, e ora vivrai attraverso i miei occhi, per sempre”.
Un amico ha raccontato “le vacanze, e che vacanze. Le lunghe serate fatte di risate e storie, quelle storie che hanno dato vita alla nostra famiglia, fatta di amici veri. Tu eri uno di quelli, sempre pronti a offrire la propria spalla, a donare il proprio sorriso. Non lasceremo che la morte e il dolore cancellino il tuo ricordo. È stata una lunga giornata senza di te, ma prima o poi ci rivedremo. Questo non è un addio. Arrivederci a lassù, amico mio”.

La lettera scritta ad Agazio e Concetta è stata letta integralmente. “Grazie per aver messo al mondo un amico così speciale, che è entrato nel nostro cuore e non ne uscirà mai più. Noi abbiamo avuto la fortuna di salutarlo in bellezza sabato sera, e lui ci ha tirato questo brutto scherzo. Ma lui era Mellas, voleva lasciarci tutti di stucco, e sarebbe capace di tornare all’improvviso per raccontarci una storia su cosa gli è successo. Non era solo un grande uomo come figlio, lo era nella vita, e questo grazie a voi. Sarà difficile ora andare avanti, ma lo ricorderemo col suo sorriso, perché era la persona più solare che esista”.
Un lungo applauso ha concluso la carrellata dei ricordi, e sono stati gli amici più cari a trasportare Mattia a spalla lungo la navata della basilica fino all’esterno, dove una preghiera ha dato l’avvio al corteo verso il campo santo monumentale. Lì egli riposerà, e il suo ricordo continuerà a vivere nei cuori di coloro che lo hanno amato.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.