Colico: non restituì la caparra per l’acquisto di una casa, geometra condannato per truffa

Il Tribunale di Lecco
Otto mesi di reclusione e il pagamento di una sanzione di 600 € (pena sospesa), oltre all’obbligo di corrispondere alla parte lesa una somma (comprensiva di interessi e spese processuali sostenute) pari a 10.000 €. Questa la pena irrogata dal giudice Salvatore Catalano, nella mattinata di oggi, nei confronti di un geometra a processo con l’accusa di truffa (ai sensi dell’articolo 640 del codice penale) a seguito della denuncia presentata da una donna che aveva versato una caparra di 5.000 € per l’acquisto di un’abitazione a Colico. Denaro che, ad eccezione di 900€, non le è stato restituito.
I fatti risalgono al 2013, quando il professionista (difeso dall’avvocato Arveno Fumagalli, sostituito oggi in aula dal collega Stefano Mandelli), aveva “contrattato” con la donna la compravendita della casa. Come spiegato stamane dalla signora (difesa dal legale Morena Ronchi, del foro di Monza e Brianza) di fronte al giudice e al vice procuratore onorario Mattia Mascaro in rappresentanza della pubblica accusa, non era poi però stato possibile perfezionare l’atto di vendita dell’immobile, poiché era emerso che una parte dello stesso risultava accatastata come proprietà del vicino.
Nonostante i numerosi tentativi di farsi riconsegnare la somma versata come caparra anche attraverso il proprio legale - ha spiegato la persona offesa che si è costituita parte civile nel processo – sarebbe riuscita a recuperare solo 900 €. “Ogni volta c’era una scusa diversa, tra problemi economici e altro, era difficile trovarlo e non ho più rivisto il mio denaro” ha sostenuto la donna.
Il dottor Mascaro, ravvisando la colpevolezza dell’imputato, ha chiesto la condanna dello stesso ad un anno e 6 mesi di reclusione. Una richiesta cui si è associato l’avvocato di parte civile. “La società per conto della quale operava il geometra risultava inattiva. La mia assistita ha incaricato un proprio consulente, pagato a sue spese, per verificare le caratteristiche dell’immobile, e sono emerse alcune  discrepanze in merito alla visura catastale. Chiedo la condanna dell’imputato e il pagamento di una provvisionale pari a 5.600 €, comprensiva del denaro ancora dovuto alla mia cliente e del risarcimento per l’incarico al consulente” ha concluso l’avvocato Ronchi.
Si è invece espresso per l’assoluzione dell’uomo (in subordine il minimo della pena), il difensore, che ha sottolineato come il suo assistito abbia restituito parte della somma e non si sia reso irreperibile, ravvisando la volontà di assolvere al proprio debito. 30 giorni il termine indicato dal giudice Catalano per le motivazioni della sentenza, che ha condannato il geometra lecchese a rifondere alla parte lesa una somma doppia rispetto alla caparra oggetto del processo.
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