Si torna a parlare della Gioconda e del Ponte Vecchio di Lecco

Torna alla ribalta della cronaca il ponte Azzone Visconti, di Lecco, ma non, come avvenuto recentemente, per problemi viabilistici di sensi unici od alternati, con divergenze evidenti fra le varie municipalità che si affacciano sulle rive dell’Adda.
    Questa volta si torna a parlare della Gioconda, nota anche come Monna Lisa, dipinto ad olio su tavola di pioppo, opera famosa di Leonardo da Vinci, conservata nel museo del Louvre di Parigi. Si tratta del ritratto forse più celebre della storia.
    Lo storico dell’arte Luca Tomio, di Milano, ha reso noto di essere poco convinto circa le nuove scoperte del paesaggio della Gioconda, che sarebbe collocato in Val d’Arno ed in Val di Chiana, in territorio della regione Umbria. Ha reso noto a tale proposito che verificherà nei prossimi mesi, con la collaborazione di un geologo, i riferimenti lecchesi nel dipinto per procedere, poi, a nuove, concrete considerazioni.

Il quadro

    L’ambiente lecchese che Luca Tomio ha dichiarato di voler attentamente controllare pone in primo piano il Ponte Vecchio, uno, come noto, dei simboli della città di Lecco, costruito tra il 1336 ed il 1338. Sarà al centro dell’indagine anche il monte San Martino, che supera l’altitudine di mille metri, entra nella catena delle Grigne, ed è purtroppo ricordato nella storia di Lecco per tragici eventi, come la frana in località Case del Sole, quartiere Santo Stefano, del febbraio 1969, con sette vittime.
    Luca Tomio annuncia che la ricognizione avrà luogo con sopralluoghi anche in alta quota, arrampicando su montagne che ben conosce, dalle Grigne al Resegone. Per lo storico dell’arte di Milano è difficile, se non impossibile, riconoscere i paesaggi della Val d’Arno o della Val di Chiana nel dipinto della Gioconda. Occorre, se mai, indagare e ricercare ancora nel paesaggio delle Prealpi lecchesi. E’ quello che farà nelle prossime settimane, attendendo magari l’arrivo della primavera.

Il ponte

    Ormai la storia legata al dipinto della Gioconda di Leonardo da Vinci rappresenta un capitolo nelle vicende del Ponte Vecchio di Lecco, come l’assedio al Medeghino del 1532, la battaglia dell’aprile 1799 fra francesi ed austro-russi, le perforazioni per le mine della Grande Guerra 1915/1918 ed i bombardamenti aerei degli Alleati nell’ultimo quadrimestre bellico, gennaio/aprile 1945.
    Aggiungasi, poi, i vari “ritocchi” viabilisti e strutturali, che hanno sempre incontrato pareri non molto convergenti affiorati durante i lavori.
A.B.
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