Calolzio, la natività racchiusa in una noce: sono oltre 100 i ''micro-presepi''' di Mirella
Il presepe più grande del mondo è allestito a Manarola, nelle Cinque Terre, e occupa un’intera collina a picco sul mare. Per vedere invece minuscole natività bisogna recarsi a Foppenico (frazione di Calolziocorte) dove Mirella Arrigo colleziona “micro-presepi”, grandi anche solo pochi centimetri.
A dicembre, oltre ai tradizionali addobbi, all’albero e alle ghirlande, il salotto viene “invaso” da più di 100 presepini, ognuno diverso dall’altro. Ad accomunarli ci sono le dimensioni e l’attenzione ai dettagli degli artigiani che li hanno costruiti, dando sfoggio di tanta manualità e soprattutto fantasia.
Quello che colpisce è infatti la grande varietà di ambientazioni, materiali, tecniche e provenienze. E’ un giro del mondo racchiuso in una mensola.
C’è quello dalla Terra Santa fatto con legno d’ulivo, un altro costruito con conchiglie che arrivano da Trapani, un terzo ambientato ai piedi del Duomo di Firenze e così via. Alcuni arrivano addirittura dall’altro capo del mondo, dalla Cina e dall’Indonesia.
I materiali sono i più diversi, i creatori si sono davvero sbizzarriti: il legno, la terracotta, il vetro, il metallo. Persino la cera scolpita. E c’è anche un presepe posizionato in un “cucchiaio” da buffet (di quelli che si usano per il “finger-food”) oppure un altro – assolutamente particolare – costruito assemblando alcune conchiglie.
Basta questo per racchiudere in una manciata di centimetri la tradizione del Natale.
Lontano dai centri commerciali, dalla corsa ai regali, basta il ritratto di una giovane famiglia che accudisce il figliolo appena nato per ricordarci le gioie delle festività.
A dicembre, oltre ai tradizionali addobbi, all’albero e alle ghirlande, il salotto viene “invaso” da più di 100 presepini, ognuno diverso dall’altro. Ad accomunarli ci sono le dimensioni e l’attenzione ai dettagli degli artigiani che li hanno costruiti, dando sfoggio di tanta manualità e soprattutto fantasia.
Quello che colpisce è infatti la grande varietà di ambientazioni, materiali, tecniche e provenienze. E’ un giro del mondo racchiuso in una mensola.
C’è quello dalla Terra Santa fatto con legno d’ulivo, un altro costruito con conchiglie che arrivano da Trapani, un terzo ambientato ai piedi del Duomo di Firenze e così via. Alcuni arrivano addirittura dall’altro capo del mondo, dalla Cina e dall’Indonesia.
I materiali sono i più diversi, i creatori si sono davvero sbizzarriti: il legno, la terracotta, il vetro, il metallo. Persino la cera scolpita. E c’è anche un presepe posizionato in un “cucchiaio” da buffet (di quelli che si usano per il “finger-food”) oppure un altro – assolutamente particolare – costruito assemblando alcune conchiglie.
Basta questo per racchiudere in una manciata di centimetri la tradizione del Natale.
Lontano dai centri commerciali, dalla corsa ai regali, basta il ritratto di una giovane famiglia che accudisce il figliolo appena nato per ricordarci le gioie delle festività.
P.V.