Il Bione non chiude, ma urge il bando e chi pagherà?

Marco Calvetti
La giunta ha varato un provvedimento che permetterà la continuazione della gestione. I dirigenti hanno vestito di legittimità giuridica la lettera che il sindaco Brivio a fine anno aveva inviato per allontanare l'ipotesi della chiusura. Come si sa la questione si era inasprita anche per il dissidio patente tra amministratori e struttura. Mentre si può dire che non ci sono né vinti né vincitori occorre anche ricordare che la strada non sarà tutta in discesa e che già lunedì non mancheranno, in consiglio comunale, le rasoiate dell'opposizione.
Ora si dovrà mettere mano al bando in tempi rapidi per evitare che si riproduca un groviglio inestricabile nel quale ciascuno peschi le proprie convenienze e sfrucugli fra le carte più per ragioni di partito che di comune.
La lezione è stata tosta e non può passare in cavalleria: al di là del fascicolo aperto in procura, mi pare inevitabile che il sindaco si ponga qualche quesito e qualche obiettivo.
Come può resistere l'assessore alla partita dopo un tale scempio ? I rapporti tra le società sportive e Stefano Gheza si è rotto e l'incomunicabilità è assai più grave di eventuali negligenze, ritardi e promesse non onorate. E ancora, quale clima si respirerà a Palazzo Bovara ? Se questa volta si è trovata la via della conciliazione la strada maestra deve essere quella di una collaborazione fiduciaria e senza riserve tra amministratori e dirigenti, nella convinzione che il primato spetta alla politica, ma che se poi i meccanici inciampano nei pit stop anche la più prodigiosa delle auto non vede la bandiera a scacchi.
Così come al netto delle schermaglie, occorre riconoscere che gli attori in campo, nessuno escluso, mai hanno auspicato l'agonia dell'impianto anche se sul piatto poteva cadere qualche testa più o meno coronata.
Marco Calvetti