Lecco: 'esplorò le periferie dell'esistenza', la Nostra Famiglia ricorda Zaira Spreafico

Di lei don Luigi Serenthà diceva: "Una persona forte e autentica, dove si fondono insieme il dono di Dio e il genio femminile". L'incontro "Zaira, Il coraggio dell'impossibile" tenutosi nel pomeriggio di sabato 13 settembre nell'Auditorium della Casa di Commercio di Lecco in occasione del decimo anniversario dalla sua morte, è stato un racconto a più voci sulla figura di Zaira Spreafico, carismatica presidente dell'Associazione La Nostra Famiglia, la prima donna in Italia a battersi per il diritto alla salute, e non solo all'assistenza, dei bambini colpiti dalle patologie più gravi e invalidanti.

Mons. Dante Lanfranconi, vescovo di Cremona

 In una sala gremita, sono diverse le personalità che sono intervenute a rendere omaggio a Zaira. Dopo i saluti della responsabile generale delle Piccole Apostole della Carità Giuseppina Pignatelli, del Vicario episcopale mons. Maurizio Rolla, che ha portato la condivisione dell'Arcivescovo, e del sindaco di Lecco Virginio Brivio, che ha dato il benvenuto di tutta la cittadinanza lecchese, il giornalista Paolo Garavaglia ha dato il via al convegno, con la relazione magistrale del Vescovo di Cremona mons. Dante Lafranconi.

Paolo Garvaglia, Giuseppina Pigliatelli, Virginio Brivio

"Tutto è possibile a chi crede e a chi si fida di Dio, anche se quello che appare all'orizzonte sembra distante". Zaira fu una donna dalla fede temeraria e operosa, ha sottolineato il Vescovo: "affrontava le difficoltà con la certezza che le avrebbe superate. Ma la sua non era presunzione, era fede capace di rischio e fiducia nella Provvidenza".

Mons. Maurizio Rolla, Domenico Galbiati e il sen. Mario Mauro

Una fede operosa, quella di Zaira, che la spinse a sollecitare le istituzioni alla bontà della sua causa: rendere la vita dei ragazzi e delle loro famiglie più vivibile. E sta proprio qui l'intuizione innovativa, nel salto qualitativo che oggi è patrimonio di tutta la società: la persona con disabilità non ha solo il diritto all'assistenza, ma anche alla cura.

Dopo mons. Lanfranconi ha preso la parola anche Domenico Galbiati, Presidente della Commissione della ricerca dell'IRCCS Medea, che condivise con Zaira tante battaglie politiche. "Ebbe tanti confronti e scontri con le istituzioni, talvolta epici e duri ma sempre autentici: aveva un forte senso dello Stato e le autorità istituzionali la rispettavano. La sostenevano le sue grandi doti direttive, ricordate anche da Paolo VI, e una grandissima fede nella Provvidenza. Era un leader naturale, vero e autentico, non studiato ad arte". Ma soprattutto era l'aspetto umano che la caratterizzava: "Zaira ha esplorato quelle periferie dell'esistenza di cui ci parla oggi il Papa e ha contrastato con tutta se stessa quella cultura dello scarto che oggi impera".

Infine, prima dell'omaggio artistico a Zaira dei ragazzi del Centro di Formazione Professionale di Bosisio diretti da Claudio Milani, con il pluripremiato spettacolo "La valigia" (primo premio al concorso "Scuola in scena" promosso dalla provincia di Como) è intervenuto il Senatore Mario Mauro:"La vita di Zaira sia per noi una pietra di paragone perchè la vita della comunità cristiana rappresenta la possibilità di una convivenza migliore".

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