Civate: appello ai cittadini per salvare la chiesa. Servono 300 mila euro per messa in sicurezza e restauro
In seguito alla notizia dell'ingente spesa che la parrocchia di Civate si trova costretta ad affrontare per la salvaguardia della propria Chiesa dei Santi Vito e Modesto, il parroco don Gianni ha organizzato un'assemblea pubblica con l'architetto Francesco Amigoni e il restauratore Giacomo Luzzana all'interno della chiesa stessa per spiegare nei dettagli il progetto di recupero.
Don Gianni (al microfono), Giacomo Luzzana e Francesco Amigoni
Fissato per domenica 19 febbraio, l'incontro ha visto la partecipazione di molte famiglie che si sono dimostrate da subito intenzionate a dare il loro contributo. A introdurre l'argomento è stato don Gianni, il quale ha brevemente sintetizzato i passaggi che hanno portato alla valutazione dei danni e al seguente progetto di restaurazione: "Il primo lavoro è consistito nell'analisi e nel disegno strutturale della nostra chiesa. Abbiamo fatto un rilievo per capire quanto l'incidenza del tetto spingesse sulla struttura, dandoci così una prospettiva complessiva sul quadro del problema. Successivamente siamo tornati a ragionare con l'ing. Parolari, e da lì è partito il progetto di restauro" ha spiegato il parroco, sottolineando come il progetto abbia già ricevuto un parere favorevole dalla sovraintendenza.Alcune immagini del sottotetto
Il tetto all'esterno
Alcune delle infiltrazioni visibili all'interno della chiesa
Il cartellone all'ingresso con il conteggio dei fondi raccolti
La parete esterna
"Perchè la situazione non peggiori drasticamente è bene intervenire prima del prossimo inverno. Una volta terminati i lavori esterni bisognerà aspettare circa 8-10 mesi perchè si possa intervenire anche all'interno. Perciò, se si ipotizza l'inizio dei lavori esterni nel settembre 2017, la ristrutturazione potrebbe essere completa per il dicembre 2018" ha spiegato don Gianni, prima di concludere: "ora stiamo giocando sull'equilibrio per capire quanto possiamo andare avanti. Per iniziare a sbloccare la situazione dobbiamo arrivare a circa 130 mila euro. A giugno chiuderemo la raccolta, nel frattempo contatteremo le imprese locali." Ad oggi, grazie alla generosità di tanti privati cittadini e associazioni che si sono mobilitati per sostenere la "causa" sono stati già raccolti circa 25 mila euro, come illustra anche un cartellone esposto all'ingresso della chiesa. La cifra da raggiungere è però ancora lontana. Vedremo se dopo l'appello del parroco la cittadinanza sarà disposta a contribuire ulteriormente al progetto. La scadenza rimane fissata al 15 giugno.
P.M.