Lecco: alla Carducci una lezione sui pericoli del web. In cattedra il t.colonnello della GdF Piccinni

In perfetta sincronia: mentre presso il Comando di via Gondola, il Colonnello Massimo Dell'Anna - relazionando circa il bilancio dell'anno 2016 - sottolineava l'importanza della prevenzione e dunque della cultura della legalità, a pochi chilometri, a Castello, il t.Colonnello Mario Leone Piccinni a capo del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Lecco "saliva in cattedra" per tenere una lezione ai piccoli alunni delle classi quinte della scuola primaria Carducci. E' successo mercoledì mattina. I pericoli del web e il cyberbullismo sono stati i temi principali affrontati dall'ufficiale - autore tra l'altro di un manuale di educazione civica proprio su tali argomenti - durante l'incontro con i preparatissimi studenti, pronti a fare domande e a chiedere spiegazioni alla "divisa".

Il t.colonnello Mario Leone Piccinni

Cardine del discorso è stata la necessità di auto-proteggersi dalla sovraesposizione in internet, una questione chiaramente delicata affrontata con un linguaggio adatto all'età della platea, dimostratasi comunque decisamente "al passo", forse anche più di tanti adulti. I bambini sono apparsi infatti bravissimi nell'uso della tecnologia, snocciolando nomi di social network e applicazioni nonché utilizzando con scioltezza termini come account ma - comprensibilmente vista anche l'età - "impreparati" circa i rischi e i potenziali risvolti (anche penali) delle loro condotte in rete. Il t.Colonello Piccinni ha quindi insistito sulla necessità di interfacciarsi solo con persone conosciute nella realtà dopo aver verificato che, dietro a quel nome e quel cognome, vi sia effettivamente quell'amico, invitando i ragazzi a usare "nick" senza però "usurpare" identità altrui.

Una delle simpatiche slide utilizzate durante la lezione

Non sono poi mancate - in riferimento anche alla problematica del cyberbullismo - raccomandazioni circa la messa in circolo di proprie fotografie nonché per un utilizzo consapevole di sistemi di messaggistica come WhatsApp o quelli offerti dai più comuni videogiochi, mettendo in guardia gli alunni sul rischio di incappare nel reato di diffamazione e in relazione alle così dette "caramelle informatiche". Se una volta si diceva infatti ai propri figli di non accettare dolciumi dagli sconosciuti, oggigiorno andrebbe spiegato loro di non lasciarsi tentare da "gift" offerti da altri utenti della rete - bonus, avanzamenti di livello, "aiutini" vari in un contesto di gioco online - in cambio di proprie fotografie, magari "spinte" o di qualsiasi altro tipo di richiesta, in rete o nella realtà.
A tutto campo le domande poste dai bambini al finanziere, con considerazioni e situazioni vissute in prima persona raccontate con genuinità. Un piccolo "tesoretto" di casistiche sulle quali fare poi leva per sensibilizzare genitori e insegnati, spesso "surclassati" quanto a conoscenze e esperienze dirette, da figli e alunni.
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